LA RAI VUOLE COMPRARE RADIO RADICALE PER FARE LA RETE PUBBLICA PARLAMENTARE
ROMA Per realizzare la rete radiofonica da dedicare ai lavori del Parlamento prevista nel contratto di servizio "le nostre previsioni sono per un costo di
gestione intorno ai 25 miliardi. E c'è poi un costo di acquisto dove esiste una trattativa tra noi e l'attuale proprietario e lì le distanze sono notevoli nella valutazione dei costi. Per noi una valutazione ottimale è tra i 20 e i 25 miliardi mentre il nostro, diciamo, venditore, la stima intorno ai 50 miliardi". Il direttore generale della Rai
Franco Iseppi, nel corso dell'audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai dedicata al contratto di servizio tra Rai e ministero delle Poste, ha confermato implicitamente l'intenzione di acquistare Radio Radicale. Iseppi, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha precisato che "attualmente non c'è nessuna trattativa. Però si sa come sono queste trattative. Radio Radicale non è nostra, quindi qualcuno la deve cedere per poterci consentire di farci la rete parlamentare". Ma la Rai, è stato chiesto al direttore generale, è disposta ad acquistarla dagli attuali proprietari? "Penso di sì - è stata la risposta se no come facciamo a farla la rete parlamentare". Quale è l'aiuto che può dare il ministero delle Poste ? E' stata un'altra domanda. "Il ministero può fare un buon piano delle frequenze ha aggiunto il direttore generale della Rai e in questo caso diventa tutto più semplice". In attesa del piano delle frequenze acquisirete quelle ora dedicate ai lavori parlamentari? "Questo non lo so.
Le frequenze non le abbiamo e da qualche parte bisognerà prenderle". Quanto alla data di partenza di questa rete Iseppi ha detto che non c'è, al momento, nessuna previsione precisa.