GOLDEN SHARE: RILEVANZA "POLITICA " DEL REFERENDUM
Uno dei quesiti referendari che domenica sono stati annullati per il mancato raggiungimento del quorum riguardava la golden share: l'abolizione dei poteri speciali riservati al Ministro del Tesoro nelle aziende privatizzate, con il risultato, seppur parziale, del 74% per il si. L'on. Gian Paolo Landi di Chiavenna di An, da sempre uno dei deputati più impegnati a sostenere la totale inconsistenza della golden share dal punto di vista giuridico e politico, ha presentato un'interrogazione al Ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi. Landi fa presente che circa 10 milioni di cittadini (pari al 74% dei votanti) sono contrari all'istituto della golden share, previsto dall'art. 2 della legge 474/199t): "Tale dato, sebbene ininfluente ai fini referendari, non può non avere, per la sua entità e specificità, rilevante significato e pregnanza politici, soprattutto in previsione dei fondamentali processi di privatizzazione che il Governo ha dichiarato di voler varare. A ciò si aggiunge una precisa e netta censura, a liv
ello comunitario, dei citati poteri speciali da parte della Commissione Europea, sia per quanto disposto con il Codice Europeo delle privatizzazioni che per quanto dichiarato dallo stesso Commissario Monti. Intendo sapere conclude Landi quali indicazioni, in materia di politica di privatizzazioni, ritenga trarre il Ministro del Tesoro e quali concrete iniziative ritenga opportuno adottare per allineare la disciplina dei citati poteri speciali con quanto emerso dal dato referendario e dalle prese di posizione degli organi comunitari".