RADIO RADICALE ANDRA' ALLA RAI E PANNELLA NE HA GIA' UN'ALTRA
Frequenze, si tratta sul prezzo. Vita: basta soldi all'ambiente. Lauria: assunti i redattori
Di Aldo Fontanarosa
ROMA E chi se li scorda più g1i insulti in Fm. Per due volte, nell' 86 e poi nel '93 Radio Radicale apre i suoi microfoni agli italiani e ai loro cattivi pensieri, e questi non si fecero pregare: vomitarono migliaia di teoremi assurdi e di accuse, di "toccami la" e di "infilalo nel", verso l'etere incredulo. Quando la Rai, da qui a novembre, avrà comprato le frequenze di Radio Radicale, cose del genere chi le inventerà più?
Perché Mamma Rai sembra determinata al grande passo. Il direttore generale Franco
Iseppi, uomo di pochissime parole, l'ha detto chiaro e tondo, mercoledì, alla commissione di vigilanza Rai: abbiamo l 'obbligo di creare una rete d'informazione parlamentare ha spiegato e l'unica strada è comprare le frequenze di Pannella visto che non ce ne sono altre libere, in Italia. Offerta della Rai, tra i 20 e i 25 miliardi. Richiesta dell'editore, 50, sostiene 1'uomo di Saxa Rubra. Quello che Iseppi non dice, lo aggiunge Vincenzo Vita (Pds), sottosegretario alle Poste: "Premessa: io sono un amico di Radio Radicale. Quando mi sintonizzo non penso mai che si tratta di un organo di partito. Penso alla voce spezzata di Tortora al processo di Napoli, trasmesso in diretta, alla campagna per la liberazione del giudice D'Urso, ad Ali Agca che racconta di quando sollevò la sua pistola contro il papa,.. Vi piace talmente tanto, Radio Radicale, che ve la volete comprare. "La radio riceve ogni anno 8 miliardi, perché è un "giornale" di partito. E altri 10, poi, grazie alla convenzione siglata tre anni fa, che
riguarda soprattutto le dirette parlamentari. Questa convenzione scadrà a novembre e francamente, dubito possa essere rinnovata". Il governo taglia i fondi ai pannelliani, insomma, e in cambio fa una proposta: dateci le vostre frequenze, le compenseremo con una somma equa. Addirittura l'altro sottosegretario, il popolare Michele Lauria, fa intendere che la Rai potrebbe farsi carico dei redattori dell'emittente: "Sarebbe l'occasione per dare un contratto effettivamente giornalistico a queste persone", dice. Al momento del passaggio di consegne sarebbero i presidenti delle Camere, Violante e Mancino, a decidere quali sedute trasmettere sulla rete parlamentare della Rai. Così stabilisce il nuovo contratto di servizio tra Viale Mazzini e lo Stato, all'articolo 14. Ma davvero Pannella vende? Al solito enigmatico è il capo dei referendari: "Il valore di Radio Radicale è letteralmente inestimabile", spiega, "e d'altra parte la Rai ha oggi giustamente l'esigenza di disporre di frequenze che sul mercato hanno un valo
re enorme, grazie al caos e all'illegalità che il regime ha creato". Né un'apertura, insomma, né una totale indisponibilità. D'altra parte, il leader referendario può giocare in scioltezza, perché le Radio radicali, a pensarci bene, sono due. La prima copre l'intero territorio nazionale, mentre la seconda ritrasmette lo stesso segnale su un altro rosario di frequenze, che coprono soprattutto i capoluoghi. Vendere una parte delle frequenze non significa, insomma necessariamente cancellare il marchio di Radio Radicale dall'etere e dalla politica dopo diciotto anni di informazione, cronache e anche di insulti.