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Notizie lista Pannella
Segreteria Rinascimento - 21 giugno 1997
Da "Il FOGLIO" del 21 giugno 1997, pag. 4

"PANNELLA SPRECA QUEL CHE FA PERCHE LA SUA ENERGIA NON HA NIENTE DI TRADIZIONALE

Signor direttore Mi preme metterla a parte della mia incontenibile felicità. Sono felice perché finalmente il 15 giungo 1997 la strategia sfascista, narcisista e dew legittimazione partitocratica di Marco Pannella è stata definitivamente sconfitta. Come un novello Crono, dopo aver fatto nascere una coscienza laica e liberale, ne ha divorato le membra con iniziative ai confini della psicopatologia. Il peccato mortale di cui dovrà rispondere a Dio e agli uomini consiste nell'aver impedito la formazione di un polo(Polo?) laico e liberale, socialista e cattolico (Rossi d Einaudi, Rosselli e Sturzo) rappresentativo di un blocco sociale e politico sempre più orfano. Esattamente come un Lucio Colletti o un Furio Colombo qualsiasi, invece di rimboccarsi le maniche e fare opposizione parlamentare, proposte politiche, amministrazione e organizzazione territoriale, ha preferito il salotto referendario e l'autocelebrazione senile. Addio Marco e grazie per quel poco i buono che hai combinato. Ettore Sforza , Roma. Se Pa

nnella non avesse divorato i suoi figli e nipoti per generarne di nuovi, se non avesse distrutto più volte quel che ha costruito per rifarlo, e se si fosse limitato alla gestione lei risultati, badando alla quantità, tenendosi l'osso, sarebbe forse Pannella? La risposta ovviamente è no. Non sarebbe quel che è, un politicotecnico abilissimo, che però ha la marcia in più (e anche lo svantaggio) di una concezione visionaria, appassionata, angelica e luciferina della sua missione politica. Signor direttore Una considerazione su questioni di pura aritmetica in merito ai referendum di domenica scorsa. La verità macroscopica è che i referendum sono stati sonoramente sconfitti, ma c'è una verità microscopica che attenua questa realtà Se. è vero, come hanno rilevato in tanti che i referendum sono stati soprattutto un pronunciamento pro o contro Pannella, allora va rilevato che in tema di idee quello di Pannella è il partitomovimento (una sorta di "mobile" politico) italiano di gran lunga più forte. Due conti per spi

egarmi: il 75% (tale la percentuale media dei Sì) del 30,5% dell'universo degli aventi diritto di voto corrisponde al 22,9% del medesimo universo, dunque ben più del 17 e rotti per cento preso dal Pds (21,1% dell'82,6% del corpo elettorale allora chiamato al voto) o da Forza Italia (20,6% dell'82,6%) nelle elezioni del 21 aprile 1996. Ciò naturalmente non cancella il fatto che l'appeal dei Riformatori di Pannella in questa fase è, o sembra, in declino. Una considerazione crudamente aritmetica anche sul quorum. I saloni dell'ingegneria costituzionale e legislativa, hanno sentenziato che le leggi vanno votate con una maggioranza consistente, qualificata, rappresentativa di almeno la metà più uno della popolazione avente diritto al voto. Se si guardano proporzionalità e percentuali, si tratta di una solenne sciocchezza. In effetti la maggioranza attuale dispone del consenso del 37,4 dell'universo votante (il 45,3% dell'82,6%) e con tale consenso può legiferare quasi su ogni materia. In termini di seggi invece,

dunque sotto il profilo del maggioritario corretto, va detto che una legge può essere approvata con l'appoggio figurato di meno di un q7uarto dell'universo degli aventi diritto di voto. Infatti, se la percentuale dei votanti è stata dell'21% del corpo elettorale può decidere della sorte di una legge. Se poi si pensa a una percentuale di votanti di tipo americano o svizzero, cosa non impensabile in un prossimo futuro né in alcun modo sanzionata come antidemocratica, questi valori si abbassano ulteriormente. Perciò, anche da un punto di vista numerico e non solo etico o politico, dov'è lo scandalo di abolire il quorum per i referendum?

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