SCHERZI DA PRETE ALL'HOTEL ERGIFE
Buttiglione resuscita la Dc, e perfino Forlani e Gava. Qualcuno ci crede
Roma. Arrivando all'Ergife, un hotel stile libico della periferia
di Roma, c'è un bel via vai di carabinieri. Possibile che si sia
tornati ai vecchi tempi quando per la Dc si mobilitavano le forze
dell'ordine ed era tutto uno sgommare di Thema e di alfette? Sì
la Dc, la vecchia Dc c'è davvero, ma i carabinieri sono qui per
ragioni più prosaiche. Nell'edificio vicino c'è un megaconcorso
per l'arruolamento di carabinieri, e c'è un po' di traffico da
regolare. Nel piazzale dell'Ergife neppure l'ombra di auto vip,
solo qualche autobus targato Ch. Fan di Gaspari? Ma lui: "Io non
ho organizzato niente, sono qui perchè mi hanno invitato". Si entra nell'albergo e ti accoglie un cartello: "Updating 97: incontro con il futuro". Poi sotto un'altra scritta: "D. C.". Due frecce nella stessa direzione, due incontri contigui assurdamente
diversissimi, uno sulla scuola digitale, l'altro organizzato da Buttiglione e Rotondi: sulla Dc da resuscitare. Loro ci credono, alla seconda vita. Ma non sono i soli. Ci crede pure Forlani. E Lattanzio, Gava, Piccoli. Ci credono al punto da spellarsi le
mani per Forlani che spara contro i magistrati, come se nulla
fosse successo in questi anni. In realtà, il "coniglio mannaro"
non ce l'ha tanto con i giudici quanto "con le personalità anche
autorevoli che a diversi livelli istituzionali, pur avendo piena
consapevolezza della verità hanno accreditato l'idea che i
finanziamenti alla Dc fossero il risultato non di libera volontà
ma di condizionamenti di carattere illecito e corruttivo".
Scalfaro? Al capo dello stato allude Forlani, al presidente che
soffiò a lui e ad Andreotti la poltrona del Quirinale. Lì doveva
esserci lui, oggi, Forlani; e la storia sarebbe andata molto
diversamente. C'è modo di riprenderla, quella storia? All'Ergife i dieci venuti
da ogni parte d'Italia ci credono, al miracolo. Verrebbe da
ridere ma sarebbe sbagliato. Gaspari invita a non fermarsi alla
vecchia nomenklatura seduta nelle prime file. Il grosso della
pleatea è fatta di quadri di periferia, molti dei quali si sono
trovati spiazzati dalla fine della Dc. Non sono finiti nè a
destra, con Cdu e Ccd, nè a sinistra col Ppi. Sono tanti e hanno
ancora capacità di mobilitazione e organizzazione. "E' gente che
si trova male spiega Angelo Sanza nei partitini, aspetta di
poter lavorare in un contenitore più grosso". Non una nuova Dc,
perchè quella inglobava anche la sinistra, che oggi è dall'altra
parte, "pagata dal Pds", come dice Paolo Eusebi, leader del Cdu
ad Ancona. Forza Italia è il nuovo guscio? Il progetto è quello.
Lo dice Forlani quando loda Berlusconi. Ci punta Massimo De
Carolis, presidente del consiglio di Milano, che vede in FI un
partitoazienda che non può più permettersi di essere tale e ha
bisogno di politici di professione per essere partitopartito. E
chi meglio degli exdc? Un progetto, sulla carta, plausibile: Per ora, il raduno è poco più che un tentativo del Cdu di "espandere i suoi rami", come
dice Gianni Baget Bozzo. C'è anche Irene Pivetti, applauditissima
nel suo incongruo sogno di un terzo polo ora che tutti si sono
rassegnati al bipolarismo. Anche qui. La scommessa è di fare del
polo di destra il regno della Dc risorta. Le forze ci sarebbero,
ma alla guida del progetto c'è; Buttiglione. Non fu lui che in
questa stessa sala, due anni fa, fece a pezzi il Ppi?