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Partito Radicale Rinascimento - 22 giugno 1997
Da "La Repubblica" del 22 giugno 1997 - pag. 4
PRESSING SU FAZIO "ABBASSI I TASSI"

Ieri il governatore di Bankitalia è stato chiamato al Quirinale

ROMA (m.pat.) E' un'attesa che, di quando in quando, si trasforma in velato pressing. Da una parte il governo, forte dell'ennesimo successo sul fronte dell'inflazione, dall'altro la Banca d'Italia che non molla di un centimetro nella sua rotta del rigore. Nel mezzo, il tasso di sconto fermo dal 21 gennaio scorso quando l'istituto centrale abbassò la leva del costo del denaro dal 7,50 al 6,75%.

Ieri, ad alimentare speranze e trepidazioni, è stato l'incontro mattutino tra il governatore, Antonio Fazio, e il capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro (solo una volta per amore delle statistiche al vis a vis FazioScalfaro è seguito un ritocco del Tus, esattamente il 19 aprile '93). Il governatore, nei giorni scorsi, aveva ribadito che un allentamento del cordone sarà possibile solo quando l'economia darà chiari segni di ripresa; e questo ha ripetuto ieri nello studio di Scalfaro.

La notizia del colloquio è rimbalzata anche a Denver, dove il premier Romano Prodi sta partecipando alle riunioni del G8 e del G7, ma il commento del presidente del Consiglio è stato molto pacato: "Quella del governatore non è una funzione né mia né del presidente della Repubblica. Quindi aspettiamo e facciamo il nostro dovere".

In precedenza Prodi era stato meno diplomatico e, dopo aver definito "enormemente elevato" il livello del tasso di sconto, in una successiva dichiarazione aveva sottolineato che "non si tratta di dare una mano al governo. Eventualmente sarebbe una presa d'atto di una situazione economicofinanziaria opportuna per compiere questa azione". Più incalzanti, a Roma, le osservazioni del vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni: "Rispettiamo l'autonomia e le decisioni della Banca d'Italia", è l'immancabile premessa, ma poi: "Tra il livello di inflazione che c'è oggi in Italia e il tasso di sconto, paragonato a quello di altri paesi, c'è una differenza oggettiva". Il ministro del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi anche lui a Denver, insieme a Prodi e al ministro degli esteri, Lamberto Dini preferisce spostare l'attenzione sui risultati della lotta al carovita: "Gli ultimi dati dell'inflazione confermano che l'obiettivo dell'1,8% fissato per il 1998 è più che credibile. Ritengo ha detto Ciampi che l'1,5% (di giugno

, ndr) sia un dato quasi storicamente minimo e che nei prossimi mesi avremo andamenti del tasso d'inflazione che si aggireranno su questa percentuale". E' prevedibile un abbassamento del tasso di sconto? Ciampi non risponde direttamente: "I tassi d'interesse hanno ripreso a scendere e sono tornati anch'essi ai minimi degli ultimi vent'anni e speriamo che continuino ancora a scender". Anche secondo Dini "i tassi ufficiali scenderanno" seguendo il movimento al ribasso già verificatosi sui tassi di interesse di mercato. "Il governo ha aggiunto non vuole discutere il giudizio del governatore della Banca d'Italia, che certamente avrà le sue ragioni e può avere ancora dei timori". Senza mezzi termini, invece, la Confindustria: "il governatore dovrebbe rendersi conto che è ora di abbassare i tassi", dice il direttore generale, Innocenzo Cipolletta.

 
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