Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mer 04 giu. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie lista Pannella
Segreteria Rinascimento - 22 giugno 1997
Da " IL SOLE 24 ORE" del 22 giugno 1997, pag. 2

ROMITI: PER L'UEM UN ULTIMO SFORZO

»Necessaria la riforma del Welfare State

di Gianni Busetto

MILANO - Ultimo sforzo per entrare in Europa sarà

l'improrogabile revisione dello Stato sociale. Il

presidente della Fiat, Cesare Romiti, che parlava ieri

mattina ad Assago davanti ad una platea di 4 mila persone

soci della Compagnia delle opere, braccio economico di

Comunione e liberazione, è partito "largo", riprendendo il

suo intervento davanti alla stessa platea un anno fa a

Rimini. Allora Romiti aveva sostenuto che, anche se ciò

avesse rappresentato un ritardo all'ingresso del nostro

Paese nell'unione monetaria, era necessario rivolgere

maggior attenzione al problema dei senza lavoro. »Pensare

di costruire un'Europa con 18 milioni di disoccupati non ha

senso. Ci ha dovuto pensare un governo socialista, quello

francese, a richiamare l'attenzione sul problema

dell'occupazione e dello sviluppo ha detto, ricordando che

la situazione non è oggi migliore di un anno fa. »Tra i

giovani in Italia la disoccupazione è del 33,8% su scala

nazionale, ha detto il presidente della Fiat, ma in alcune

zone del Sud arriva al 5060 per cento . Dallo scorso

anno, tuttavia, è stata fatta molta strada in direzione

della moneta unica, ha detto Romiti, e oggi ritirarsi o

posticiparne l'attuazione sarebbe impensabile. Seppur con

una politica monetarista, si sono ottenuti grandi risultati

macroeconomici come la riduzione del costo del lavoro e

un'inflazione molto bassa. Ma non c'è stato né sviluppo né

occupazione, e la politica del Governo è stata, dalla

scorsa primavera, di grandissimo rischio per il Paese.

L'Italia non si è costruita una rete di protezione e se non

riuscirà ad entrare nella Uem nel gruppo dei primi »ci

troveremo in una situazione che definire drammatica forse è

poco . Nel nome dell'Europa dal 1992 ad oggi, ha detto il

presidente della Fiat, il nostro Paese ha ricevuto un

salasso di 420mila miliardi in manovre finanziarie. »Se non

entriamo nell'Uem avremo il duplice svantaggio di aver

sopportato enormi sacrifici e di essere fuori

dall'Europa . E necessario un ultimo sforzo, altrimenti

a farne le spese saranno i più deboli. Si impone una

»riforma dello Stato sociale, per eliminare certi privilegi

come le macropensioni, ma sempre tenendo presenti le

esigenze dei più poveri . Affinché conti, quest'ultimo

sforzo va fatto seriamente, non dimenticando che lo Stato

sociale è nato per i meno abbienti. »Cerchiamo di far sì -

ha detto il presidente della Fiat - che le parti più povere

di questo Paese in senso geografico e in senso sociale non

abbiano ulteriori danni . Romiti ha concluso con due

messaggi per il Governo: un monito e una critica. »Guai a

lasciarci fuori da un'Europa i cui partner hanno una

conduzione dello Stato più seria di quanto sia la nostra

ha detto, per poi criticare il negoziato sul Welfare State.

»Mi auguro che la trattativa non si svolga con i soliti

rituali. Centinaia di persone attorno a un tavolo non

raggiungeranno mai un accordo o una qualche soluzione ha

sostenuto, affermando di aver ricevuto tale impressione

guardando in televisione l'apertura del negoziato a Palazzo

Chigi. Le considerazioni del presidente della Fiat non

potevano essere più in sintonia con l'ambiente in cui

venivano pronunciate. L'assemblea nazionale della Compagnia

delle opere aveva scelto quest'anno come suo slogan "Più

società, meno Stato", e degli stessi temi, seppur da

angolazioni estremamente diverse, hanno parlato anche gli

altri relatori. Il presidente della Compagnia Giorgio

Vittadini ha affermato che la Chiesa cattolica aveva

inventato il Welfare State prima che nascesse la concezione

moderna dello Stato, senza far pesare tale onere sulla

comunità. La Compagnia delle opere, con oltre 9.000

iscritti tra le Pmi, cui offre una serie di servizi, è

attiva soprattutto nel settore del non profit. Prima di

Vittadini avevano parlato il sindaco di Milano, Gabriele

Albertini, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto

Formigoni. Entrambi, seppur con accenti diversi, avevano

auspicato una maggior presenza del privato

nell'amministrazione pubblica. Sono intervenuti anche il

direttore del Giornale Vittorio Feltri e Giancarlo Cesana,

primario di medicina del lavoro, uno dei leader di

Comunione e liberazione.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail