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Segreteria Rinascimento - 22 giugno 1997
Da " IL SOLE 24 ORE" del 22 giugno 1997, pag. 5

»AUTORIZZAZIONE GOVERNATIVA ALLE TV LOCALI SENZA PUBBLICITA

Vincenzo Vita annuncia novità per i disegni di legge sulle tlc

Di Marco Mele

Firenze Il Governo prepara una novità per i disegni di legge su Tv e Tlc: alle emittenti televisive locali prive di pubblicità sarà sufficiente

ottenere una semplice autorizzazione anziché la

concessione. Lo ha annunciato Vincenzo Vita,

sottosegretario alle Poste, al Convegno "Il sistema

dell'informazione nel quadro della liberalizzazione delle

Telecomunicazioni", organizzato dalla Facoltà di

Giurisprudenza e dal Dipartimento di Diritto pubblico

dell'Università di Firenze, dove gli editori hanno

rilanciato la loro denuncia sugli sforamenti degli indici

di affollamento da parte delle reti Mediaset. Le Tv

locali "di servizio" dovrebbero finanziarsi grazie a

contributi di privati che godranno di agevolazioni fiscali,

ma non è escluso che potranno ricevere una quota del canone

di abbonamento spettante all'Erario, destinato da una

precedente legge all'emittenza locale. In risposta a una

domanda di Roberto Zaccaria, docente di Diritto

costituzionale a Firenze, Vita ha precisato che sarà il

ministero delle Poste a rilasciare le concessioni

televisive e quindi a revocarle, e non l'Autorità che sarà

istituita con la legge 1021, al contrario di quanto

previsto per le telecomunicazioni. Le norme sulle Tv locali

saranno proposte all'interno della legge 1138, ferma al

Senato in commissione Lavori pubblici. Secondo Vita, i

due disegni di legge »sono un fatto politico in sé, non si

scambiano l'uno con l'altro: il 1021 va approvato entro

luglio, il 1138 in tempi brevissimi . Mentre Giuseppe

Giulietti, della Sinistra democratica, relatore alla Camera

per la legge 1021, chiede »la trasformazione della Rai in

una holding prima di rideterminare i criteri di nomina del

Cda , Sergio Bellucci di Rifondazione comunista, difende

»l'unitarietà dell'azienda Rai votata al Senato quando, in

Europa, è in atto uno scontro politico sui servizi

pubblici: un protocollo al Trattato di Maastricht dovrebbe

separarne i destini da quelli delle Tv private . Sulla

necessità di ridefinire il concetto di servizio pubblico,

alla luce dell'inattuato referendum, si è ipotizzato di

affidarne i compiti a soggetti in tutto o in parte privati,

tenendo presente anche la progressiva liquidazione

dell'Iri, l'azionista della Rai. Potrebbe essere la terza

rete, senza pubblicità, ad assolvere i compiti di servizio

pubblico? Piero Badaloni, a nome della Conferenza dei

presidenti delle Regioni, ha rilanciato il progetto di una

rete territoriale, nonostante tale prospettiva sembri ormai

superata nel dibattito parlamentare. Rete territoriale o

meno, secondo Aldo Materia, presidente della Sipra, senza

una modifica degli affollamenti pubblicitari della Rai,

cioè senza approvare la legge 1138, si bloccherebbero le

due reti Rai con gli spot a 2400 miliardi, mentre Mediaset

potrebbe raccoglierne fino a 2900 netti. E

sull'affollamento, il direttore generale della Fieg,

Sebastiano Sortino, ha invitato a prestare attenzione

all'attuazione delle leggi: »In certe ore della giornata

sulle reti Mediaset vi è uno sforamento pari al 60% dei

limiti di affollamento . L'occhio di Mediaset è rivolto

alla nuova Direttiva europea "Tv senza frontiere", il cui

testo è stato approvato dal Parlamento di

Strasburgo.

 
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