»AUTORIZZAZIONE GOVERNATIVA ALLE TV LOCALI SENZA PUBBLICITA
Vincenzo Vita annuncia novità per i disegni di legge sulle tlc
Di Marco Mele
Firenze Il Governo prepara una novità per i disegni di legge su Tv e Tlc: alle emittenti televisive locali prive di pubblicità sarà sufficiente
ottenere una semplice autorizzazione anziché la
concessione. Lo ha annunciato Vincenzo Vita,
sottosegretario alle Poste, al Convegno "Il sistema
dell'informazione nel quadro della liberalizzazione delle
Telecomunicazioni", organizzato dalla Facoltà di
Giurisprudenza e dal Dipartimento di Diritto pubblico
dell'Università di Firenze, dove gli editori hanno
rilanciato la loro denuncia sugli sforamenti degli indici
di affollamento da parte delle reti Mediaset. Le Tv
locali "di servizio" dovrebbero finanziarsi grazie a
contributi di privati che godranno di agevolazioni fiscali,
ma non è escluso che potranno ricevere una quota del canone
di abbonamento spettante all'Erario, destinato da una
precedente legge all'emittenza locale. In risposta a una
domanda di Roberto Zaccaria, docente di Diritto
costituzionale a Firenze, Vita ha precisato che sarà il
ministero delle Poste a rilasciare le concessioni
televisive e quindi a revocarle, e non l'Autorità che sarà
istituita con la legge 1021, al contrario di quanto
previsto per le telecomunicazioni. Le norme sulle Tv locali
saranno proposte all'interno della legge 1138, ferma al
Senato in commissione Lavori pubblici. Secondo Vita, i
due disegni di legge »sono un fatto politico in sé, non si
scambiano l'uno con l'altro: il 1021 va approvato entro
luglio, il 1138 in tempi brevissimi . Mentre Giuseppe
Giulietti, della Sinistra democratica, relatore alla Camera
per la legge 1021, chiede »la trasformazione della Rai in
una holding prima di rideterminare i criteri di nomina del
Cda , Sergio Bellucci di Rifondazione comunista, difende
»l'unitarietà dell'azienda Rai votata al Senato quando, in
Europa, è in atto uno scontro politico sui servizi
pubblici: un protocollo al Trattato di Maastricht dovrebbe
separarne i destini da quelli delle Tv private . Sulla
necessità di ridefinire il concetto di servizio pubblico,
alla luce dell'inattuato referendum, si è ipotizzato di
affidarne i compiti a soggetti in tutto o in parte privati,
tenendo presente anche la progressiva liquidazione
dell'Iri, l'azionista della Rai. Potrebbe essere la terza
rete, senza pubblicità, ad assolvere i compiti di servizio
pubblico? Piero Badaloni, a nome della Conferenza dei
presidenti delle Regioni, ha rilanciato il progetto di una
rete territoriale, nonostante tale prospettiva sembri ormai
superata nel dibattito parlamentare. Rete territoriale o
meno, secondo Aldo Materia, presidente della Sipra, senza
una modifica degli affollamenti pubblicitari della Rai,
cioè senza approvare la legge 1138, si bloccherebbero le
due reti Rai con gli spot a 2400 miliardi, mentre Mediaset
potrebbe raccoglierne fino a 2900 netti. E
sull'affollamento, il direttore generale della Fieg,
Sebastiano Sortino, ha invitato a prestare attenzione
all'attuazione delle leggi: »In certe ore della giornata
sulle reti Mediaset vi è uno sforamento pari al 60% dei
limiti di affollamento . L'occhio di Mediaset è rivolto
alla nuova Direttiva europea "Tv senza frontiere", il cui
testo è stato approvato dal Parlamento di
Strasburgo.