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Partito Radicale Rinascimento - 25 giugno 1997
Da "Il Giornale" del 25 giugno 1997 - pag. 9

NEGRI: "TORNO PER COMBATTERE"

L'ex leader di Potere operaio rientra in Italia e la Camera si prepara a votare il condono per il reato di banda armata

Il professore: voglio fare una campagna per liberare i sovversivi degli anni 70

PARIGI - Alberto Toscano

Toni Negri, l'ex leader di Autonomia operaia, ha annunciato che lascerà Parigi il 31 agosto per fare rientro in Italia dopo quattordici anni di permanenza sul suolo francese. La commissione Giustizia della Camera, intanto, mette a punto un testo sull'indulto che sembra fatto su misura per lui: condono per il reato di banda armata o associazione sovversiva quando non è accompagnata da altri reati specifici, altrimenti è ridotta della metà. Il testo dovrà comunque passare all'esame dell'aula.

C'è chi si stupisce perché i latitanti di Mani pulite vengono arrestati al loro rientro, mentre coloro che sono stati incriminati nell'ambito delle inchieste antiterrorismo sperano di poter evitare il carcere

"Chi pensa queste cose dimentica che io ho già fatto quattro anni e mezzo di prigione. Di prigione preventiva. E' assurdo che mi accusino di non andare in galera quando ho già trascorso quattro anni e mezzo dietro le sbarre. Io non so chi di Mani pulite abbia fatto quattro anni e mezzo di prigione preventiva o minimamente possa aspettarsi di farli. Un paragone del genere è o perverso o ridicolo".

Qual è il vero motivo del suo rientro in Italia?

"E' un motivo molto semplice: io voglio tentare di aprire una campagna politica e giudiziaria per la libertà delle persone che sono state condannate per reati di sovversione negli anni Settanta".

Tutti quanti, quindi

"Tutti quanti, quindi".

Anche quelli che sono in prigione attualmente.

"Quelli per primi".

Qualche settimana fa lei ha detto di considerare l'attuale cambiamento dell'Italia come un risultato dell'impegno delle lotte degli anni Settanta.

"Io penso che molte delle esigenze oggi portate avanti in termini di libertà dei cittadini, di autonomia dallo Stato e di espressione di nuovi bisogni siano state presenti - certe volte in maniera completamente maldestra e certe volte in maniera criminale - nel movimento degli anni Settanta. Penso anche che nel movimento degli anni Settanta spesso la provocazione di Stato si sia rivelata più importante delle volontà criminali - se lei vuole - di parte dei soggetti che erano in gioco".

Quindi se l'Italia è cambiata è stato secondo lei grazie anche all'estrema sinistra di allora?

"Io personalmente ho seguito per questioni di lavoro sociologico la formazione di alcuni strati della piccola imprenditoria veneta e le posso dire che almeno un cinquanta per cento di questa è composto da operai usciti dalle grandi imprese dopo aver fatto le lotte sociali nell'autonomia".

Non è paradossale?

"Ma perché lei trova questo paradossale? Lei non pensa che il concetto di distruggere il lavoro che distrugge la vita contenga in sé una formidale capacità di creazione di ricchezza intellettuale e anche, come dire, affettiva?".

Tutto questo perché certe persone diventano imprenditori dopo aver cercato di distruggere l'imprenditoria

"E perché non potrebbe esserci un'imprenditoria sociale? Perché l'imprenditoria dev'essere legata alla peggiore bassezza di un individualismo concepito nel Settecento?"

Quindi per lei l'Italia di oggi si sviluppa all'insegna di una grande armonia, visto che i nemici del capitalismo sono diventati i capitalisti.

"Io non dico assolutamente questo. Io dico che in Italia esiste una tendenza di piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e persone che hanno vissuto vicende diverse e lontane verso la ricomposizione in un fronte che cominci a rappresentarsi politicamente davanti a forze politiche sempre più parassitarie".

Nell'intervista al "Foglio" lei si autodefinisce "un vinto, uno sconfitto", ma da quanto sta dicendo adesso non mi pare che lei si consideri uno sconfitto. Mi pare che lei si consideri, sotto sotto, una persona che ha visto più lungo degli altri. E' così?

"Perché, scusi, gli sconfitti devono essere per forza miopi?".

 
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