"O MI UCCIDONO O NON PASERANNO"
PANNELLA: "RESISTENZA" CONTRO CHI VUOLE RENDERE PIU' DIFFICILI I REFERENDUM ABROGATIVI
ROMA Referendum più difficili. D'ora in poi saranno necessarie 800mila firme, invece delle attuali 500mila (dopo le prime 100mila firme la Corte costituzionale valuterà l'ammissibilità del quesito) e ci sarà un tetto al numero massimo di quesiti per ciascuna tornata. E arriverà anche il referendum propositivo, ad affiancare quello abrogativo. Queste le maggiori novità approvate ieri in Bicamerale con il chiaro intento di impedire le "abbuffate" referendarie. Tanto che c'è già chi le ha già definite "norme antiPannella". E marco Pannella, leader dei Riformatori, passa subito al contrattacco: "Sui referendum non è successo nulla, tanto questa Costituzione non passa. Stiamo già lavorando al comitato per il No e abbiamo già pronto il progetto di una Costituzione alternativa a quella di lorsignori". "No pasaran, non prevalebunt", dice Pannella. A meno che, aggiunge, "non ammazzino fisicamente". Dunque, "la resistenza continua e noi continuiamo a sperimentare nuove armi di resistenza. Siamo un esercito partigiano
contro gli occupanti". Un esercito, afferma, composto da coloro che stanno dietro ai tavoli per raccogliere le firme e da "decine di Emma Bonino". Polo e Ulivo, insiste Pannella, "sono uniti nel negare due secoli di cultura liberale", di "certezza del diritto". E anche Carmelo Palma, segretario dei Club Pannella, critica le norme che, se verranno approvate dal Parlamento, di fatto renderanno propositivi anche i referendum abrogativi.