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Partito Radicale Rinascimento - 25 giugno 1997
Da "Il Corriere della Sera" del 25 giugno 1997 - pag. 5

»HA VINTO LA RESTAURAZIONE DEI PARTITI

Scognamiglio: risultato per certi aspetti pericoloso. Ma non si discute più della caduta di Prodi

Per l'ex presidente del Senato si è bloccata »la rivoluzione politica a favore del maggioritario

Fra. Ver.

ROMA Carlo Scognamiglio rimane fedele al voto con il quale disse »no alla Bicamerale, rimane fedele all'idea che le riforme andavano affidate o »a un'Assemblea costituente o al governo, che avrebbe dovuto presentare un progetto organico di revisione costituzionale . Ma mai alla Bicamerale che a giudizio dell'ex presidente del Senato sta producendo un risultato di »bassissimo profilo . Scognamiglio separa il »giudizio di merito dagli »effetti che la commissione ha avuto sul quadro politico. »Nel primo caso il giudizio è completamente negativo. D'altro canto era scritto: affidare a dei leader politici il compito di impostare la riforma della Costituzione, voleva dire condurre la discussione sul terreno della riforma elettorale. Cosa inevitabile, perché i segretari di partito erano interessati solo a quello, ma pericolosa, perché non si può cambiare in continuazione il sistema di voto .

Sul piano politico invece il suo giudizio cambia?

»Si è determinato un clima più costruttivo nei rapporti tra gli schieramenti. Mi pare non si discuta più ogni giorno della caduta del governo Prodi... Ma è l'esito della Bicamerale nel merito che è mortificante: la rivoluzione politica messa in moto dal referendum del '93 a favore del maggioritario si è bloccata. Quel referendum fu un voto contro il sistema dei partiti. Le indicazioni che invece arrivano dalla Bicamerale sono di stampo reazionario. Sì, è in atto la restaurazione di un sistema che tende a far ritornare i partiti al centro della scena. I partitistato, colpiti a morte nel '93, tentano ora di ricostituirsi in partitistato. E quella rivoluzione rischia di abortire .

Ma i partiti sembrano aver tratto una lezione: ora il sistema si va bipolarizzando.

»Non lo credo. Almeno guardando la configurazione degli schieramenti attuali. Come si fa a spiegare agli interlocutori stranieri cos'è l'Ulivo e cos'è il Polo? Come si fa a spiegare che i cattolici stanno metà da una parte e metà dall'altra? Che i liberali sono divisi? E come si può pensare di istituzionalizzare una separazione che è del tutto innaturale? Sarebbe un processo antistorico .

E' altrettanto vero però che cadute le grandi barriere ideologiche gli schieramenti che si contrappongono quasi si lambiscono nei programmi. In Inghilterra Blair ha vinto inneggiando alla Thatcher.

»Infatti alla prima occasione chiederò a Blair perché, invece di definirsi "New Labour" che sembra una marca di detersivo non tornano a chiamarsi con il loro vecchio nome: Wighs, cioè liberali .

Torniamo in Italia e alla Bicamerale...

»Il risultato può essere per certi aspetti pericoloso. Quando il Parlamento ha votato la nascita della commissione, ha dichiarato di fatto inadeguata l'attuale Costituzione, e ha così delegittimato l'intero sistema. Pensiamo all'elezione del capo dello Stato: nessuno ritiene che fra due anni il nuovo presidente sarà eletto con le vecchie modalità. Al tempo stesso si è prodotta una proposta, di basso profilo, che apre un vuoto. E in questo vuoto navigheremo in Parlamento per un paio di anni. La Costituente non avrebbe causato questo vuoto e, al contempo, avrebbe consentito di trovare una maggioranza diversa e indipendente da quella che è destinata a reggere l'azione di governo. Invece la Bicamerale si è rivelata una gran perdita di tempo e forse ci costerà qualcosa. Possono esserci sviluppi pericolosi .

Di che tipo?

»Spero che non accada nulla, che l'Euro parta regolarmente. E se sarà così l'Italia sarà certamente in prima fila. Ma se si verificassero situazioni di emergenza, con un sistema in apnea e destabilizzato? .

Ma c'è un accordo politico forte: non sono più solo D'Alema e Berlusconi, ci sono anche Fini, Marini e più defilati Cossutta e Casini.

»Non so se l'accordo reggerà, credo non lo sappia nessuno. In questo momento si può dire solo una cosa: da questa partita a uscire rafforzato è Prodi .

 
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