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Notizie lista Pannella
Segreteria Rinascimento - 25 giugno 1997
Da "Il Messaggero" del 25 giugno - pag. 9

REFERENDUM, SI CAMBIA: SERVIRANNO PIU FIRME

Il Polo vota contro. Pannella attacca: "Norme squallide e italiote, ma non passeranno"

Di Alessandra Cardone

ROMA Basta con i referendum a pioggia. Lo ha deciso la Comissione bicamerale approvando nuove norme subito ribattezzate regole antiPannella in onore dell'irriducibile leader riformatore che modificano i meccanismi del referendum e rendono più difficile l'accesso a questo strumento di consultazione popolare. Il testo di riforma approvato in commissione con i voti favorevoli dell'Ulivo e Rifondazione e l'opposizione del Polo fa salire a 800 mila il numero di firme necessarie per proporre i referendum e stabilisce un tetto massimo al numero di quesiti da votare in una sola volta. Entra nel nostro ordinamento anche se a strette condizioni il referendum propositivo. La reazione di Pannella è immediata: "Se non mi ammazzano fisicamente pronostica nella conferenza stampa convocala a Montecitorio a lavori conclusi la nostra resistenza continua. Oggi comunque non è successo nulla aggiunge combattivo si deciderà tutto quando la nuova costituzione sarà messa ai voti e la gente si organizzerà per dire 'no'".

Nel dettaglio il testo della Bicamerale apporta 6 modifiche importanti all'art. 75 della Costituzione: innanzitutto ci vorranno 800 mila firme e non più 500 mila per chiedere un nuovo referendum (a questo proposito è stata respinta la proposta del Pds per alzare la soglia a un milione). La Corte costituzionale potrà giudicare l'ammissibilità dei quesiti una volta raccolte le prime 100mila firme. Gli elettori inoltre non si troveranno più davanti a

mazzi infiniti di schede colorate: sarà una legge del Parlamento a fissare con precisione il numero massimo dei quesiti che si potranno presentare in una sola volta. Cambiano anche le materie sottratte a referendum abrogativo: i cittadini potranno esprimersi sulle leggi elettorali e anche sulla ratifica dei trattati internazionali. Mentre rimangono escluse le leggi tributarie di bilancio di amnistia e di indulto. Il quorum necessario rimane il 50% più uno dei voti. Nuove regole anche per la formulazione dei quesiti: le proposte devono avere per oggetto "norme omogenee" e in caso di abrogazione parziale, il quesito non è valido se la parte residua della legge risulta inapplicabile. Accanto al referendum abrogativo, infine, nella Costituzione troverà posto anche quello propositivo ma con forti limiti: i cittadini saranno chiamati ad approvare leggi di iniziativa popolare già presentate in Parlamento, soltanto a patto che le Camere nei 18 mesi precedenti non abbiano deliberato sulla proposta. Nel complesso, p

iù peso ha avuto in Bicamerale la voglia di impedire un ricorso sfrenato al referendum piuttosto che il desiderio di potenziare questo istituto di democrazia diretta. Il testo della Commissione potrebbe non avere vita facile in Parlamento tenendo conto che è stato approvato da Ulivo e Rifondazione e che i rappresentanti del Polo hanno votato contro. Se Pannella non si risparmia ("queste nuove norme sono squalliducce e "italiote", ma tanto questa costituzione non passa"), critiche vengono anche dal centrodestra: "Ottocento mila firme fa notare Taradash di Forza Italia sono una misura irraggiungibile per tutti, tranne che per Cgil Cisl e Uil e forse per la Chiesa cattolica" .

 
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