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Partito Radicale Rinascimento - 25 giugno 1997
Da "Il Giornale" del 25 giugno 1997 - pag. 6

FOSSA SPIAZZA IL SINDACATO SUL TFR

Cofferati prima dice no poi cambia idea. Agnelli: "Adesso c'è spazio per trattare"

ROMA - Nello stagno della trattativa sul welfare, il sasso di Giorgio Fossa smuove le acque. La disponibilità della Confindustria a usare il monte liquidazioni - circa 200mila miliardi accantonati dalle imprese, più un flusso annuo di 26mila miliardi - per la previdenza integrativa piace al governo, spiazza il sindacato e Bertinotti, ma apre anche un fronte interno con la piccola industria della Confapi.

In sintesi Fossa, oltre a esortare il governo "ad osare di più", ha detto: "Utilizziamo il Tfr per dare una spinta ai fondi pensione; così si potrà trattare con più facilità sulla previdenza pubblica". Dapprima la reazione del sindacato è stata aspra: nessun baratto fra Tfr e tagli alle pensioni pubbliche, hanno detto Larizza e Cofferati. Ma anche in casa sindacale ci sono stati commenti positivi - il numero due della Cgil Epifani ha parlato di "apertura importante", così come Raffaele Morese, della Cisl - e allora Cofferati si è ammorbidito. Fors'anche condizionato da Giovanni Agnelli che, poco prima di incontrare proprio il leader della Cgil, ha affermato: Se Fossa ha detto così, allora c'è spazio per trattare". A quel punto, Cofferati non ha avuto scelta: "Sono convinto che ci sia spazio per trattare sullo stato sociale. Quanto allo sciopero generale - ha precisato - si fa alla fine di una trattativa. Adesso non abbiamo neppure cominciato".

Favorevole alla proposta di Fossa, il ministro delle Finanze Visco. Ma l'utilizzo del Tfr come base per le pensioni integrative non piace alla Confapi: "Perdere la disponibilità del Tfr - dice il presidente dell'associazione, Luciano Bolzoni - è un grave danno per le piccole e medie imprese. Per i grandi gruppi è facile accedere ad altre forme di finanziamento, per noi è molto più complicato e costoso". Ma sulla sua strada, il presidente della Confindustria trova anche Bertinotti. "La proposta di Fossa è abile - dice il segretario comunista - ma non la si può collegare al taglio delle pensioni. La Confindustria vuole ipotecare il tavolo delle trattative - aggiunge - valorizzando le pensioni complementari in modo da far accettare la riduzione delle pensioni pubbliche. Non va bene".

In attesa di vedere come proseguirà il negoziato sul welfare, la Confindustria fa il punto dell'economia con il rapporto del Centro studi, che individua ancora molte ombre: un disavanzo pubblico '97 ancora superiore al 3% richiesto da Maastricht (oscilla fra il 3,2 e il 3,6% del Pil), e una crescita modesta dell'1% grazie agli incentivi per la rottamazione delle automobili, che incidono per il 50% sul miglioramento dell'attività economica.

Secondo gli esperti della Confindustria, per stabilizzare l'anno prossimo la spesa sociale ai livelli del '9697, sono necessari 10mila miliardi di tagli, soprattutto nel sistema delle pensioni. E per evitare tensioni inflattive, è necessario bloccare la prossima tornata di contratti pubblici.

g.b.b.

 
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