LEGNATA SUI REFERENDUM
Salgono a ottocentomila le firme da raccogliere, limitati gli argomenti. Possibili quelli propositivi
Di D.T.
DURO COLPO ai referendum. La proposta approvata ieri in Bicamerale prevede 800.000 firme e non più mezzo milione, limita gli argomenti che ne possono essere oggetto, impedisce che se ne indicano "a raffica". Le nuove norme, subito definite antiPannella, suscitano la reazione del leader referendario: non saranno mai approvate dice lui perché vanno contro il volere del popolo. La commissione ha anche varato restrizioni all'uso dei decretilegge. Oltre all'aumento delle firme da raccogliere, la commissione ha deciso anche che per la validità delle consultazioni resti 1'attuale quorum del 50 per cento di votanti più uno. Non potranno essere oggetto di consultazioni leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, ma potranno esserlo quelle elettorali e le ratifiche di trattati internazionali. I quesiti dovranno riguardare "normative omogenee" e non saranno ammessi qualora le norme residue della legge interessata ne risultino non applicabili. Sarà stabilito con legge un numero massimo di consultazioni e
sprimibili ogni volta. Introdotta la possibilità di referendum propositivi: dovrebbero consentire di approvare leggi di iniziativa popolare presentate da almeno 800.000 elettori, qualora entro 13 mesi dalla presentazione il Parlamento non abbia deliberato in merito. La Bicamerale ha deciso di limitare anche la legislazione sui decretilegge. Per emanarli, i requisiti di necessità ed urgenza non saranno più sufficienti; inoltre saranno possibili solo in presenza di situazioni determinate, riguardanti la sicurezza nazionale, calamità naturali, la finanza pubblica e l'attuazione di atti relativi alle comunità europee. Restano i 60 giorni di tempo per la conversione in legge, ma i decreti non potranno contenere norme che facevano parte di altri non convertiti. Una volta varato, il decreto legge non potrà però essere cambiato dal Parlamento salvo per quanto riguarda l'aspetto finanziario. Assolutamente negativo il commento di Marco Pannella. "Norme squalliducce" e "italiote", dice il leader riformatore. Ma - pro
segue - "non è successo niente perché" comunque alla fine la nuova Costituzione andrà al voto popolare e - avverte - "stiamo già lavorando al comitato per il no e abbiamo già pronto il progetto di una costituzione alternativa a quella di lorsignori". E promette: "No pasaran, non prevalebunt". A meno che, aggiunge, "non mi ammazzeranno fisicamente". Poi, critica sia l'Ulivo che il Polo, rei entrambi, secondo il leader riformista e benché il Polo abbia votato contro molte delle norme restrittive, di voler "negare due secoli di cultura liberale" e di "certezza del diritto". La Bicamerale ha approvato nei giorni scorsi anche la riduzione dei parlamentari (400 deputati invece degli attuali 630 e 200 senatori invece di 315), e la diminuzione dell'età per essere eletti (da 25 a 21 anni per la Camera e da 40 a 35 anni per il Senato). Altra novità è l'estensione dell'immunità parlamentare: l'autorizzazione a procedere, ora limitata alla possibilità di compiere arresti, è estesa anche a quella di utilizzare in un pr
ocesso eventuali conversazioni intercettate. Accorciato l'iter delle leggi oggi troppo laborioso. I ddl saranno presentati al Senato, una volta approvati passano alla Camera. Se questa apporta delle variazioni, il ddl viene assegnato a una commissione formata per metà da senatori e per metà da deputati. Il testo varato da questa commissione viene trasmesso ai due rami del Parlamento che possono solo approvarlo o rigettarlo ma non emendarlo.