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Notizie lista Pannella
Partito Radicale Silvja - 26 giugno 1997
Da LA VOCE REPUBBLICANA del 26 giugno 1997 pag. 2

Limiti al numero dei quesiti, necessarie 800.000 firme, filtro preventivo

DALLA BICAMERALE UN ARGINE ALLE RAFFICHE DI REFERENDUM

ROMA - Il giro di vite sui referendum è la novità maggiore di ieri: la Commissione Bicamerale ha approvato in mattinata una serie di norme che, se confermate nella discussione che si terrà in Parlamento, renderanno molto più difficile il ricorso dei cittadini alla consultazione referendaria.

Una sorta di nuove regole "anti - Pannella", dunque, che sono passate con i voti dell'Ulivo e di Rifondazione Comunista e con l'opposizione dei rappresentanti del Polo delle libertà. La Commissione si è però pronunciata a favore dell'istituzione del referendum propositivo per l'approvazione di leggi di iniziativa popolare.

In primo luogo è stato elevato il numero di firme necessarie per richiedere la celebrazione del referendum portandolo da 500 a 800 mila.

Inoltre, i cittadini non saranno più chiamati a pronunciarsi su una lunga sfilza di referendum: grazie a un emendamento presentato da Rifondazione comunista e approvato dalla commissione, è stato stabilito che la legge dovrà fissare un numero massimo di referendum per ogni tornata elettorale. Il referendum dovrà poi avere per oggetto "disposizioni normative omogenee" e i quesiti dovranno essere formulati "in modo da renderne chiaro il contenuto". La Bicamerale ha posto una serie di paletti: i referendum non saranno ammissibili sia se la parte restante della legge di cui si chiede l'abrogazione parziale risultasse di "impossibile applicazione", sia se dall'approvazione del referendum derivasse una disciplina costituzionalmente illegittima.

E stato confermato, inoltre, il divieto di referendum per le leggi tributarie, di bilancio, di amnistia e di indulto, mentre non è passata la richiesta, avanzata da Rifondazione comunista, di escludere la possibilità di sottoporre a referendum le leggi elettorali. La Corte Costituzionale dovrà, inoltre valutare l'ammissibilità di questo proposto già dopo la raccolta delle prime 100 firme. Il referendum potrà essere richiesto anche da cinque consigli regionali.

E stato confermato anche il quorum attuale per la validità dei referendum: la proposta soggetta a referendum sarà considerata approvata se alla votazione parteciperanno la maggioranza degli aventi diritto al voto.

La Commissione ha poi dato il via libera al referendum propositivo: sarà indetto per deliberare l'approvazione delle leggi di iniziativa popolare sulle quali il Parlamento non si sia pronunciato entro un periodo di diciotto mesi dalla loro presentazione. Le leggi popolari da sottoporre ai referendum dovranno essere però sottoscritte da almeno 800 mila elettori e dovranno passare al vaglio della Corte costituzionale.

Ovviamente la federazione dei club Pannella, per voce del suo segretario Carmelo Palma, ha criticato le norme proposte in Bicamerale che, se confermate in Parlamento, renderanno assai più difficile il ricorso all'istituto referendario.

"La linea dei 'costituenti' - si legge in una nota - è scoperta: i referendum abrogativi saranno non solo di fatto, ma in via di diritto, aboliti dalle stesse norme che dovrebbero regolarne la tenuta. Disporre che i referendum non possano che abolire 'norme omogenee' e siano ammissibili se la parte residua della legge risulti di impossibile applicabilità significa dire ha spiegato Palma - che i referendum abrogativi non potranno essere abrogativi, ma propositivi".

Secondo Palma è infatti "esemplare" il rilievo attribuito al referendum propositivo, definito "l'unico che interessi le maggioranze al potere per superare l'ostacolo di minoranze politiche e parlamentari".

Intanto è giunta anche una prima pronuncia in materia elettorale. La Commissione Bicamerale ha infatti bocciato l'emendamento presentato dal Pds per l'introduzione del doppio turno di collegio nelle legge elettorale. Alla votazione sull'emendamento ha preso parte anche il presidente della Bicamerale Massimo D'Alema, che si è pronunciato a favore.

Subito dopo la bocciatura dell'emendamento del Pds, che chiedeva di inserire nella Costituzione il principio della legge elettorale a doppio turno di collegio per l'assegnazione della maggior parte dei seggi della Camera, la Commissione ha respinto anche un emendamento di Rinnovamento Italiano, che aveva le stesse finalità.

 
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