MA IL GOVERNO REPLICA: LA RECESSIONE E' SUPERATA
ROMA - La Confcommercio vede buio, ma il Governo smentisce. E sostiene che la recessione è superata, l'economia è virtualmente risanata. Maastricht è a portata di mano e, per di più, si stanno velocemente allentando i vincoli della burocrazia sul mondo della produzione e una nuova stagione di grandi lavori pubblici è alle porte. E' una vera sfilata di ministri quella che rassicura i commercianti direttamente dal palco della loro assemblea.
Pier Luigi Bersani (Industria) ammette che la terapia economica sarà "lunga", ma invita la platea a scandagliare l'oggi per immaginarsi il domani: "tra dieci o vent'anni avremo uno stato sociale giusto ed equilibrato", azzarda. Intanto "i miglioramenti del quadro economico sono inequivocabili", ripete raccogliendo qualche brusio ma molti applausi cortesi. Azzarda di più Vincenzo Visco. "Il Governo è riuscito ad avviare il risanamento senza causare spinte recessive", afferma il ministro delle Finanze, accompagnato però da qualche sonoro fischio di protesta.
Apprezzamenti, invece, per Franco Bassanini (Funzione pubblica), che propaganda con grande attenzione la sua "rivoluzione" per disboscare e velocizzare la burocrazia: "Siamo ai primi passi di una strada che batteremo con decisione", giura. E qualche applauso viene riservato anche a Paolo Costa (Lavori pubblici), che promette un "grande piano" per rilanciare l'intervento pubblico nel settore.
Ma come trasformare il nuovo sviluppo dell'economia, ammesso che esista veramente, in quella ripresa dei consumi tanto sollecitata dai commercianti? "La riduzione dei consumi - premette Bersani - non è legata alla riduzione dell'inflazione. Dobbiamo assolutamente evitare che qualcuno pensi che la bassa inflazione faccia rima con recessione. Il vero futuro dell'Italia è nella reale ricchezza e disponibilità dei cittadini". E in tutto ciò solo una maggiore fiducia delle famiglie potrà portare ad un aumento dei consumi, "per il quale c'è spazio - afferma il ministro dell'Industria , visto che l'incremento della ricchezza e del reddito disponibile negli ultimi mesi non si è fermato non si è trasferito nei consumi". E' comunque importante - sottolinea Bersani - che il settore del commercio "eviti atteggiamenti troppo difensivi nel riassetto del settore, e che guardi di più invece alle esigenze del consumatore".
"Il Governo - insiste Visco - ha fatto, e sta facendo, la sua parte con onore. Abbiamo passato un anno duro, pesante. E questo era atteso. Dovevamo raggiungere degli obiettivi e li stiamo raggiungendo: l'inflazione si è ridotta a livelli europei, il disavanzo pubblico è stato più che dimezzato, conseguendo tra il '96 e il '97 un risparmio di circa 45mila miliardi sulla spesa pubblica e sugli interessi, che significa tasse e tagli in meno. Tutto questo senza portare il Paese in recessione".
Certo, "se la gente riceve messaggi di paura non spende i propri soldi", replica il ministro delle Finanze alle buie valutazioni dei commercianti sul quadro congiunturale. Mentre "quando si vedrà che la riforma dello stato sociale ha contenuti tutt'altro che dirompenti, ma di razionalizzazione, si eliminerà anche il timore delle famiglie, che le ha portate fin qui a risparmiare più che ad investire", insiste Visco, che è stato al centro di qualche contestazione di una parte del pubblico. Secondo il ministro "siamo avviati verso un circolo virtuoso, che solo gli errori possono interrompere". Serve invece "collaborazione": come quella da attivare per "gestire insieme le operazioni per gli studi di settore". A vantaggio di tutti, commercianti compresi.
Il ministro insiste, a questo proposito, sui benefici che deriveranno dai provvedimenti sulla semplificazione fiscale, che comporteranno, a giudizio delle stesse categorie, circa 2mila miliardi in meno di costi di gestione per le imprese. Mentre con il procedere del risanamento finanziario e delle riforme avremo anche le risorse "per ridurre il carico fiscale in senso stretto", promette ancora una volta il ministro delle Finanze.
R.R.