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Partito Radicale Rinascimento - 1 luglio 1997
Da "Il Corriere della Sera" del 1 luglio 1997 - pag. 22
COFFERATI: SUL WELFARE SI PARTE BENE

Domani riparte il negoziato sullo Stato sociale. Debito pubblico record in marzo, oltre quota 2 milioni 242 mila miliardi

Agnelli: riformare senza tagli. Il leader Cgil: bravo, sono d'accordo

di Enrico Marro

ROMA Dopo la falsa partenza del 18 giugno, sarà quello di domani l'appuntamento buono per far decollare la trattativa fra governo e parti sociali sulla riforma dello Stato sociale? Il leader della Cgil, Sergio Cofferati, è ottimista: »Questa volta si comincia col piede giusto . Ma è stato soprattutto Giovanni Agnelli a contribuire a creare un clima più disteso.

Ai giornalisti che gli chiedevano un'opinione sulla riforma del welfare, il presidente onorario della Fiat ha detto: »E possibile e auspicabile ristrutturare lo Stato sociale senza tagli. Ristrutturare vuol dire cambiare tante cose, però rimanendo nella stessa cifra globale di spesa . Una dichiarazione sottoscritta da Cofferati: »Sono d'accordo. Quella di Agnelli è un'opinione autorevole che collima con quella del sindacato .

Tra l'Avvocato e il »cinese sembra essere scoccata una reciproca simpatia, dopo l'incontro della scorsa settimana a Pistoia per la commemorazione dell'ex segretario della Cgil, Luciano Lama. »La mia impressione su Cofferati? Ottima , ha detto ieri Agnelli.

Il leader della Cgil incassa compiaciuto e si prepara all'appuntamento di domani soddisfatto per i primi successi ottenuti: »E importante che si inizi dal lavoro e poi si prosegua col fisco. E quello che avevamo chiesto. Rispetto all'impostazione iniziale del governo è un passo in avanti sul piano del metodo, ma adesso diventano decisivi i contenuti del confronto . Ottimismo sparge anche il ministro del Lavoro, Tiziano Treu.

Tutto sembra quindi concorrere a uno sblocco della trattativa, che il 18 si era immediatamente incagliata per il »no di Cgil, Cisl e Uil al documento illustrato dal presidente del Consiglio, Romano Prodi, che proponeva una serie di misure restrittive sulle pensioni. Il governo, cedendo alle pressioni dei sindacati, ha accettato di procedere per gradi, partendo dai temi che stanno più a cuore alle confederazioni e lasciando per ultimo il nodo della previdenza. Domani quindi, a Palazzo Chigi, Prodi e i ministri interessati discuteranno con sindacati e associazioni imprenditoriali prima di lavoro e formazione e, in successivi incontri, di fisco. Martedì 8 luglio si proseguirà con la revisione degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e mobilità), giovedì 10 con assistenza e sanità e, infine, martedì 15 toccherà alle pensioni.

Un percorso a tappe, quindi, con quelle in salita lasciate alla fine. E sarebbe illusorio credere in un'intesa in tempi brevi. Il segretario aggiunto della Cisl, Raffaele Morese, avverte che »l'accordo, se si farà, si farà a settembre . Sul fronte opposto c'è invece la Confindustria che preme per una soluzione il prima possibile. In ogni caso, il governo ha già avvisato i sindacati che i risparmi sulla spesa sociale (10 mila miliardi da pensioni, sanità e trasferimenti alle aziende pubbliche) dovranno entrare nella prossima finanziaria, a settembre. Si tratta, sostengono Prodi e il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, dell'ultimo sforzo per il risanamento.

Ieri, dal fronte delle finanze pubbliche, sono arrivate notizie contrastanti. La Banca d'Italia ha rilevato un nuovo record per il debito pubblico, che ha superato in marzo i due milioni e 242 mila miliardi di lire (2.242.768 miliardi), con un aumento negli ultimi 12 mesi di circa 127 mila miliardi (+6%). Ancora più alto l'ammontare del debito delle amministrazioni pubbliche (una versione contabile allargata), superiore ormai ai 2 milioni e 350 mila miliardi di lire. Nella trimestrale di cassa inviata ieri al Parlamento da Ciampi, ci sono invece conferme positive per l'andamento dei conti '97: per giugno »è previsto un avanzo in larga misura superiore ai 25.059 miliardi del giugno '96 : un record che permetterà di abbattere il deficit rispetto al '96. Il documento afferma anche che la spesa previdenziale è in linea con le stime per l'intero '97.

 
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