A Parigi gli ultimi preparativi per la partenza, dopo 14 anni di latitanza. Dietro alla decisione, anche la fine di un rapporto sentimentale
NEGRI: "I RADICALI PREPARARONO LA MIA FUGA"
L'ex leader dell'Autonomia alla vigilia del rientro: mi arrendo, come l'ultimo giapponese
dal nostro inviato RENATO PEZINI
PARIGI All'una di oggi, dopo 14 anni di latitanza, Toni Negri torna in Italia per farsi arrestare: "Sono l'ultimo giapponese che si arrende" dice. Arriverà a Fiumicino con un avvocato che lo accompagnerà a Rebibbia, dove era già stato a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta. La sua non è stata una latitanza <>. Ha vissuto a Parigi dall'83, con in tasca una sbiadita patente scaduta per farsi riconoscere, ma con la protezione delle autorità e degli intellettuali francesi. Ha insegnato all'università, ha preso in affitto un bellissimo appartamento a Montparnasse, ha frequentato ministri e ministeri, uomini di partito, accademici e uomini dello spettacolo. Ha fatto politica. Ma alla fine ha deciso che è venuta l'ora di tornare. In Italia era il leader di Autonomia operaia, negli anni Settanta. A Parigi è stato il leader, odiato e amato insieme, di un gruppo di 200 "rifugiati politici" che ora gli stanno attorno, lo accudiscono premurosi mentre prepara le valigie e dà ordine alla compagnia di spedizioni che dovrà portare a Padova i suoi 3.000 libri, i suoi vestiti, i resti della sua vita parigina. Gli hanno organizzato una festa, venerdì sera. Abbracci, saluti, qualche lacrima. C'erano 200 persone, francesi e italiani, e fra loro Piperno, Scalzone, Marongiu, gli altri leader dell'Autonomia. Tutti con la sicurezza, o forse soltanto con la speranza, che "il gesto di Toni" servirà. A che cosa?
<> dice lui <>. Una generazione che ha lottato, e che haperso. Come ammette egli
stesso: <> ripete nelle decine di interviste che riempiono la sua vigilia.<>.Quando venne arrestato, il 7 aprile dei 1979, fu accusato di tutto. Di essere il capo delle Br, di aver partecipato al sequestro Moro, di aver ucciso il suo amico Saronio, di aver organizzato l'omicidio del giudice Alessandrini, e di aver coordinato la rivolta armata in quasi tutte le città d'ltalia. Accuse cadute nel corso degli anni, salvo quella per il concorso morale nell'assassinio di un agente di polizia che gli è costata una condanna a tredici anni, parte dei quali comincerà a scontare da questa sera. Sono cadute quasi tutte le accuse, dunque. Non si è stemperata, invece, la sua fama di <> che ha istigato alla violenza alla sovversione sgangherata e disperata la generazione di chi negli anni Settanta aveva vent'anni. Di fronte a quella fama, Negri si difende e si arrende: <un pericolo per le istituzioni? Sì, forse si. Non lo contesto, ma contesto che la reazione dello Stato fu esclusivamente repressiva. L'unica risposta che venne fu una legislazione d'emergenza che vige ancora adesso. Dobbiamo ripensare a quel che accadde, per porre fine a quell'emergenza. E voglio che il mio ritorno contribuisca a farlo>>.Nell'83, quand'era in carcere da quattro anni e mezzo, Pannella lo candido nel Partito radicale. Fu eletto, il Parlamento voto l'autorizzazione al riarresto, lui scappo. Come avvenne la fuga è noto: <>. Meno noto è quello che Negri ricorda di un altro risvolto della vicenda: <>.Ora, invece, pensa che sia utile firmare la resa, da <>. Dietro alla decisione, ha detto, c'è anche la nostalgia per l'ltalia, per i cieli del Veneto, per la sua casa: <>. Per arrivare a far vincere quella nostalgia, quella che lui chiama la volontå di fare politica nel mio Paese, è passato attraverso la sofferenza: <>. L'ultima volta che parti da Parigi per l'ltalia era il 7 aprile del '79. Arrivò a casa, discusse con la moglie delle sue eccessive assenze, poi vide arrivare :la polizia che lo arrestò. Oggi tornerà nuovamente da Parigi verso l'Italia. E, come: allora sarà arrestato.