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Partito Radicale Rinascimento - 3 luglio 1997
Da "L'opinione delle Libertà" del 3 luglio 1997 - pag. 1

PERCHE' SEGUO MARIOTTO

Di Ernesto Caccavale

Caro Segni, seppur bloccato a Bruxelles dagli impegni del Parlamento europeo, aderisco con entusiasmo ala vostra iniziativa di oggi convinto sono che la Commissione bicamerale ha varato una riforma inaccettabile, o forse una vera e propria controrifomra, che ristabilisce il potere dei partiti nelle istituzioni e che annulla la forza di cambiamento dei referendum del 1993, votati a larghissima maggioranza dagli Italiani. Dagli auspicati accordi "alti e nobili" per le riforme, si è passati, come era largamente prevedibile, ai pasticci più indigeribili su Governo, Stato, Parlamento e legge elettorale.

Si è scelto un presidente eletto direttamente dai cittadini, così come vorrebbe più dell'80% degli italiani, e lo si è poi esautorato, svuotandone i poteri e rilanciando il parlamentarismo consociativo. Il fatto è particolarmente allarmante considerato che un presidente così eletto rappresenta un rischio gravissimo per la stabilità delle istituzioni: ci ritroveremo un demagogo sulla poltrona più alta, privato di responsabilità di governo, ma capace di mettere in fibrillazione tutte le istituzioni. A questo si aggiunge la scandalosa preparazione di una legge elettorale "mostro" con doppio turno, premio di maggioranza e proporzionale, cioè l'opposto dell'uninominale secco all'inglese che i cittadini avevano scelto nel referendum del '93 e che il Polo aveva fortemente promesso ai suoi elettori. Tutto ciò riconsegna alle segreterie dei partiti il potere assoluto, privando i cittadini del diritto di scelta del governo e creando le premesse per gravi tensioni istituzionali.

Sono quindi al vostro fianco per organizzare, sin da subito, una dura battaglia nel Parlamento, ma soprattutto nel Paese, per azzerare il risultato partitocratico della cena in casa Letta, per conseguire il Presidenzialismo autentico, il Federalismo e il maggioritario, contro ogni proposta antiriformatrice e restauratrice del potere dei partiti e della prima Repubblica.

 
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