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Notizie lista Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 8 luglio 1997
Da il "Corriere della Sera" pag. 6

POLITICA & ARTE DI DONARE

Il denaro che piove dal cielo, come in un film di Frank Capra

di Ranieri Polese,

»Ma se venisse un signore e ti desse diecimila lire, lo faresti il bagno? . Il signore in questione non arrivava mai, e la domanda dei vitelloni di Fellini restava senza risposta. Molti anni dopo, per le strade di Treviso, quel miracoloso benefattore si è presentato, ha le fattezze di Marco Pannella, e dà a chiunque si avvicini una banconota da 50 mila lire.

Regala così il finanziamento spettante al proprio partito (totale 3 miliardi, ieri è andata via la prima tranche di 200 milioni). In cambio, però, non chiede niente (l'invito a versare il dono come offerta spontanea per il partito non sta ottenendo un grande successo), vuole solo dimostrare il suo dissenso contro il sistema. E intanto si spoglia dei suoi averi, o meglio, degli averi che una legge che lui non ritiene giusta gli ha assegnato. Siamo pur sempre nella terra di San Francesco, il santo che si tolse financo i vestiti per darli ai poveri. E qualcosa del patrono d'Italia dev'essere arrivato fino a Pannella, uno che in tema di rinunce ha gareggiato più volte con santi, mistici e asceti. I suoi digiuni sono rimasti proverbiali; certo, si può dire, il Poverello d'Assisi il cappuccino non lo prendeva né lo conosceva, ma insomma... Quello del ricco che dà ai poveri è un tema eterno. Bello e impossibile però, se già Cristo nei Vangeli ricordava che era più probabile che un cammello passasse per la cruna d'u

n ago che un ricco riuscisse a imboccare la via del Paradiso donando tutti i suoi possessi. Gli esempi di generosità assoluta son proprio rari, i taccagni sono la regola. Certo, qualcuno a Napoli ricorda ancora Achille Lauro, che distribuiva pane, pasta e altri bendidio, ma quello del Comandante non era mica un gesto tanto disinteressato. Anzi, aveva fin troppo scoperti fini politici. Per veder realizzate simili eccezioni, bisogna cercare figure e vicende fortemente segnate dallo spirito religioso, o dalla passione politica. Sul primo versante, per esempio, incontriamo La leggenda del santo bevitore,il racconto di Joseph Roth portato in film da Olmi: qui, un disperato barbone parigino riceve 200 franchi da un signore che gli pone solo una condizione, che li restituisca in elemosina a una chiesa. Ma prima ancora c'era stato Tolstoj, che cercò di evolvere i diritti dei suoi libri ai contadini, seguendo l'esempio di un suo personaggio, il possidente Levin, che nel finale di Anna Karenina regalava le terre. Così

Pasolini, in Teorema, ci mostra l'industriale toccato dalla grazia che lascia la fabbrica agli operai. Sogni, probabilmente, belle illusioni. Come quelle dei film di Frank Capra, portavoce della politica sociale del New Deal: molti dei meno giovani ricordano ancora l'idealista Gary Cooper che regala la sua eredità, e per questo vien processato perché »picchiatello . E altrettanto idealista è il padrone di René Clair (A me la libertà) che disperde i suoi soldi e sceglie la vita del vagabondo. Ma a richiamarci con i piedi sulla terra, più o meno negli stessi anni, ci pensavano Chaplin e Brecht. I loro milionari generosi (il Puntila di Brecht, il riccone di Luci della città), lo erano solo quando avevano bevuto e per il tempo di una sbornia si dimenticavano di essere padroni. Nessuno dà niente per niente, sentenziava il rivoluzionario Brecht. Eppure, ieri, a Treviso, Marco Pannella distribuiva i soldi. Fatto piuttosto raro nel panorama italiano, che, con buona pace di San Francesco, ha sempre privilegiato gli

avidi accumulatori alla Verga (Mastro don Gesualdo ecc.), disposti a tutto per amore della roba. Cosa che ha ben capito la sagace Sabina Guzzanti, che nel recente Pippo Chennedy Show ha creato il personaggio della commerciante fiorentina, la mirabile signora Caterina, che dopo aver pensato di donare abiti e pacchi di pasta ai profughi albanesi, concludeva sempre con l'immancabile: »Si tenne .

 
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