Strasburgo, 17 luglio 1997
"Non capisco perché ci si scandalizzi tanto - afferma Marco Pannella intervenendo a Radio Radicale - per questa candidatura. Non vedo il motivo per il quale bisognerebbe chiedere rigore a Di Pietro perché sollecita D'Alema per una nomina (nel regime che mortifica Toscana, Umbria, Emilia si viene nominati e non eletti). Lo fa persino Berlusconi per le elargizioni sul sistema televisivo. Del resto abbiamo sempre detto che la cifra della sinistra è il trasformismo crispino, staliniano e stalinista. Gli stessi motivi per cui i nonni di Di Pietro si mettevano all'ombra protettrice della Democrazia Cristiana portano Di Pietro - che sa di essere in pericolo per questa guerra di cosche in atto - a mettersi sotto l'usbergo e la copertura della Democrazia Cristiana di oggi, cioè l'Ulivo. E naturalmente non parlo della DC di De Gasperi ma del clericume di sottogoverno, quello da sempre alleato dei comunisti".
Che candidatura opporre?
"Meglio che il Polo non ce l'abbia, visti i criteri con cui scelgono i candidati alternativi all'Ulivo. Basti pensare a quella di Pierluigi Borghini a Roma contro Rutelli. Quando gli ho sentito dire che l'attuale Sindaco non va bene perché accanto al Papa c'è un nemico radicale della Chiesa dico che come politico è un mentecatto. Non so se come industriale avrà commesse, ma politicamente "