Strasburgo, 18 luglio 1997
Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo della Lista Pannella - Riformatori:
"Da un po' di giorni assistiamo ad uno strano fenomeno: commentatori autorevoli e organi di informazione europei anche abbastanza popolari (penso ad esempio all'emittente francese Europe 1) affermano con assoluta naturalezza quella che a molti appare un'evidenza lampante: le difficoltà contingenti di Francia e Germania a rispettare il criterio del 3%, e viceversa le buone prospettive dell'Italia a conseguire questo obiettivo, portano a ritenere che, nel 1998, verranno valutate in modo flessibile le condizioni di ingresso nella moneta unica e quasi tutti i paesi membri saranno in grado di partecipare.
Ora, i mercati stanno giudicando negativamente questa ipotesi che indebolisce la futura moneta unica anche per l'europeizzazione del gigantesco debito pubblico italiano e questo indebolimento non piace assolutamente ai tedeschi che sanno di non poter convincere i propri cittadini dei benefici derivanti dall'abbandono di una moneta forte come il marco per un euro debole e poco convincente. Ergo, il fatto che il nostro debito pubblico superi del doppio il limite del 60% fissato a Maastricht è oggetto di riflessione, come è logico.
Se però a svolgere queste considerazioni non sono oscuri gnomi della finanza ma Mario Monti, apriti cielo: dal governo e dal regime piovono scomuniche e critiche che ricordano quelle rivolte ai rifugiati politici antifascisti degli anni '30.
Se come è prevedibile saranno presto vietate altre interviste non allineate, occorrerà di nuovo sintonizzarsi su Radio Londra?"