Roma, 24 luglio 1997.
"Per tutta la notte 6 militanti del Comitato Promotore del Referendum (Rita Bernardini, Mariano Giustino, Rino Spampanato, David Carretta, Pietro Vernaglione e Lucio Bertè), giunti ormai al quarto giorno di digiuno, hanno organizzato un walk araund in Piazza Montecitorio e "presidiato" l'ingresso del Parlamento, in attesa della seduta della Commissione Finanze della Camera che avrebbe dovuto esaminare il provvedimento contenente la proroga fino al 31 dicembre per la presentazione delle schede sul 4 per mille.
Il pericolo che i manifestanti denunciavano si è puntualmente concretizzato: la Commissione Finanze della Camera ha precipitosamente licenziato il provvedimento, che dovrebbe giungere in aula nella giornata di lunedì, ed ha "liquidato" senza neppure discuterli tutti gli emendamenti presentati dal deputato Marco Taradash.
Con ogni evidenza, questa operazione grazie al silenzio degli organi di informazione, ed alla solerte cura dei partiti sta procedendo speditamente senza trovare alcun ostacolo.
A questo punto, è urgente e necessario che tutte le voci "critiche", o timidamente "perplesse", dentro e fuori dal Parlamento, traggano le conseguenze dalle proprie "posizioni": a partire da FI, il cui capogruppo Pisanu ha dichiarato la propria contrarietà alla proroga del 4 per mille.
Ciò che Gianfranco Pasquino ha, negli scorsi giorni, giustamente definito un "furto con scasso", diviene, ogni ora di più, una "rapina a mano armata": armata della censura, del silenzio e della complicità degli organi della "non informazione". Si sta "sparando" contro l'iniziativa del Comitato Promotore dei Referendum e della Lista Pannella, che sono letteralmente aboliti proprio perché interpretano puntualmente l'opinione pubblica, e sostengono posizioni non solo popolari, ma ampiamente maggioritarie, e rappresentative di quel 95 per cento di cittadini italiani che non ha versato il 4 per mille entro giugno, costringendo i partiti a votare la proroga.