Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo della Lista PannellaRiformatori:
»Le dichiarazioni di Kohl confermano che le »paure della Germania sulle quali chiosa Prodi hanno una precisa origine: le buone »performances apparenti dell'Italia che la fanno avvicinare contro ogni aspettativa all'obiettivo del 3%, senza però nessuna ristrutturazione effettiva della spesa pubblica e soprattutto senza riduzione significatica del debito pubblico più alto d'Europa, prefigurano la nascita di un Euro debole, se non debolissimo, e questo è inaccettabile per i tedeschi, democristiani o socialisti che siano.
La Germania ci teme perché sa che nonostante San Carlo Azeglio Ciampi il bluff dei conti tutt'a un tratto in regola dopo anni, se non decenni, di finanza allegra non regge né alla prova dei mercati, e lo dimostra la corsa verso il dollaro proprio in coincidenza di una prospettiva concreta della nascita di un Euro debole, né alla verifica politica di un paese che dal dopoguerra vede nella moneta forte uno dei simboli principali della sua ritrovata rispettabilità e potenza economica.
Insomma l'amico Kohl ci vuol bene, ma proprio nella moneta unica non ci vuole, almeno nelle condizioni in cui siamo: E' chiaro il messaggio, no?
Detto questo, l'altro aspetto delle dichiarazioni del cancelliere è assolutamente inaccettabile: le chiavi di ripartizione dei contributi degli Stati membri obbediscono a criteri di valutazioni precisi e sono fissati ogni quinquiennio per decisione unanime vincolante: non si può pretendere di modificarle a proprio piacimento. Se la Germania ha da ridire sull'ammontare del suo contributo mentre occupa la gran parte della posizioni chiave nelle istituzioni dell'Unione e si appresta a veder coronato il suo sogno di allargamento ai paesi dell'Est, di fatto suoi satelliti economici, faccia una proposta. Ma se questo è negoziabile, allora tutto diventa negoziabile, compreso appunto l'allargamento.