Roma, 19 agosto 1997
"La politica e il personaggio di Umberto Bossi sono senza alcun dubbio orripilanti.
Il guaio è che politiche e personaggi rispettabili e ufficiali del regime sono tutti molto peggio. Se in Italia il terzo Stato non trova forza di rivoluzione, la 'politica', la 'giustizia' e l' 'editoria' (o giornalismo che dir si voglia) mandano in quattro e quattr'otto in putrefazione non solo le istituzioni e l'economia, ma l'intera società.
Il regime e il sistema partitocratico e burocratico producono i grandi dibattiti: sul '513', per mesi, quando dovrebbe esser a tutti noto che le dichiarazioni dei pentiti, in quanto tali e secondo la Cassazione, non contano un fico secco se non 'armate' di riscontri autonomi; o quelli di oggi fra Veltroni e Taradash non sul Polo e Ulivo, e i rispettivi leaders e partiti, ma sulle travi nei rispettivi occhi; o, ancora, sulla Bikamerale e una Costituzione che garantisce agli attuali potenti di regime e di sistema di poter sperare di dividersi Presidenze della Repubblica, del Consiglio e decine di migliaia di miliardi".