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Notizie lista Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 27 agosto 1997
PENSIONI: LISTA PANNELLA "SFASCIO GUIDATO DALLA TRIPLICE"

Roma, 27 agosto 1997

Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba e Carmelo Palma, della Lista Pannella:

"Le pensioni di anzianità vanno abolite subito. Se quanti ne sono o se ne dichiarano convinti avessero sottoscritto il referendum depositato in tutte le segreterie comunali, a quest'ora ci sarebbe una scadenza certa: entro la prossima primavera sarebbero stati i cittadini (Corte Costituzionale permettendo) a decidere ciò che la "politica" non decide. Invece continuiamo ad assistere ai balletti di conservatori "pronti a tutto" (anche a mandare a scatafascio i conti pubblici) e di presunti riformatori "disponibili a niente" (neppure a sottoscrivere le proposte che dicono di condividere).

Innanzitutto bisogna però contendere ad un sindacato burocratico e parassitario, difensore di ceti protetti e di interessi garantiti, il monopolio abusivo delle "politiche di equità". Solo sfidando il grottesco si può sostenere come fanno i "Larizza and company" che risponderebbe ad equità sociale mantenere in piedi un sistema previdenziale che obbligherà i lavoratori ed i contribuenti futuri a pagare direttamente od indirettamente, ad esclusivo vantaggio dei pensionati di oggi, i costi di un welfare dissennato.

CGIL CISL e UIL non nascondono neppure più il proprio ruolo di padroni e garanti degli equilibri politici del paese; fissano l'agenda politica del Parlamento, oppongono veti ai contenuti delle riforme, e si sostituiscono direttamente ai partiti della maggioranza, come dimostra la singolare manifestazione antiLega del prossimo 20 settembre.

E' però semplicemente ridicolo che in un Paese in cui è disoccupata il 12% della forza lavoro, si gridi al massacro sociale se solo si richiede che i lavoratori italiani vadano in pensione secondo le regole adottate da tutti gli altri Paesi industrializzati del mondo (anche quelli che i capi della trimurti considerano "democratici e solidali"). Ed è ancora più ridicolo che la sindacatocrazia italiana (oggi, più che mai "potere forte"), voglia vestire i panni di Robin Hood, dovendo invece più che mai indossare quelli dello Sceriffo di Nottingham."

 
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