Bruxelles, 30 settembre 1997
Dichiarazione di Marco Pannella:
"Prodi e Ciampi hanno rappresentato e rappresentano un'illusione riformista e antiriformatrice che ha di già consegnato l'Italia alla corruzione, ad un forsennato e fraudolento indebitamento, alla crisi ed al degrado morale e civile.
IRI e Banca d'Italia sono stati per decenni i sepolcri imbiancati della onestà e dell'efficienza possibili in un contesto e su una cultura disonesti, corruttori, sfascisti e bancarottieri.
La Banca d'Italia ha governato la dilapidazione e l'impiego mafioso del credito e tanti altri aspetti della vita morale ed economica del Paese. L'IRI è stata la banca centrale del finanziamento occulto e fraudolento del sistema partitocratico e del fallimento industriale del nostro Paese: fallimento sostanziale, determinato dalla socializzazione puntuale delle perdite, della privatizzazione dei profitti e dalla negazione del mercato.
Prodi e Ciampi, in questo, sono stati le massime espressioni, coperte da private virtù (e private innanzitutto di coerenza pubblica e di integrità culturale), di un blocco sociale burocratico e parassitario, dove gli ideali e le idee sono sempre state copertura di interessi di potere statalisti, illiberali, negatori del diritto e dei diritti politici effettivi delle istituzioni e dei cittadini.
Essi continuano ad illudersi che si possa realizzare una radicale Riforma economica e sociale, che non sia anche innanzitutto ideale, giuridica, politica.
Crisi di Governo? E perché? Per un Prodi II fino a un Prodi, o Ciampi, o Veltroni III?
Altro che 'concertazione' o corporativismo parafascista da anni '30: occorrono lotte sociali - prima ancora che politiche - rivoluzionarie, liberali, liberiste, antipartitocratiche. Come negli anni '30."