"MA I COSTI MAGGIORI, LI PAGHERA' LA 'BASE' SENZA POTERE DELLE PICCOLE IMPRESE"Roma, 21 ottobre 1997
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, della Lista Pannella:
"E priva di credibilità l'offensiva della Confindustria nei confronti del Governo sulle 35 ore per legge. Confindustria scopre oggi il dirigismo economico del Governo? La verità è che Confindustria e Romiti, gongolanti per il provvedimento sulla rottamazione, hanno assecondato fino in fondo una politica fiscale ed economica di direzione opposta a quella liberista di cui il paese e avrebbe bisogno. Non solo, i giornali dei grandi gruppi industriali - e direttamente quello della Confindustria - hanno avuto un ruolo primario nell'orientare la crisi di Governo ad una soluzione 'ad ogni costo, in nome dell'Europa', senza considerare i danni che deriverebbero dall'ingresso nella moneta unica di un paese paralizzato dal debito pubblico, dall'inefficienza, dalla scarsa competitività dei mercati e dalla rigidità nel mercato del lavoro. A questo proposito, come era inevitabile, l'accordo con Rifondazione Comunista introdurrà una ulteriore e devastante elemento di rigidità: forse non per la Fiat e per pochissimi altri
grandi gruppi, ma certamente per migliaia di piccole e medie imprese. Così come è una evidente follia continuare ad imporre ad un paese economicamente - prima ancora che politicamente - profondamente diviso ottuse e burocratiche norme vincolistiche valide per tutti allo stesso modo.
Per creare ricchezza e lavoro l'Italia ha bisogno di mercato e di flessibilità: anziché diminuire per legge l'orario di lavoro si dovrebbe dare la possibilità alle parti di contrattare liberamente, a seconda del settore e della regione, l'entità e la distribuzione dell'orario di lavoro, a partire dal part-time (che va completamente liberalizzato) per arrivare anche oltre le 40 ore."