Dichiarazione di Rita Bernardini, della Lista Pannella Antiproibizionista Referendaria, arrestata nella giornata di ieri per cessione gratuita di hashish.
Roma, 26 ottobre 1997
Tutti i cittadini che credono nel primato e nel valore delle leggi- e per questa ragione lottano per riformarle, quando queste si dimostrano ingiuste e criminogene- debbono sentitamente ringraziare quei "funzionari" dello Stato, che nella giornata di ieri hanno arrestato i 7 militanti della Lista Pannella colpevoli di avere ceduto gratuitamente hashish, e che hanno rinunciato ad applicare nei loro confronti "benefici extralegali", che mai sarebbero stati concessi alle decine di migliaia di cittadini italiani, che ogni anno incappano nei "rigori" della legge sulla droga.
Io sono una militante politica, ma una prigioniera "non politica". Non rifiuto, ma riconosco ed onoro le leggi. A differenza di quanto pensa l'avvocato Pecorella, e di quanto invocano alcuni frettolosi sostenitori della nostra "liberazione", io penso che il nostro arresto sia giusto e doveroso, e che nulla possa essere eccepito nei confronti di chi, essendo sottoposto alle leggi, è chiamato ad applicarle con rigore, anche quando sono ingiuste od assurde.
Quindi, mi auguro che oggi la politica e i politici - in particolare quelli amici e "solidali" con la nostra iniziativa- oltre a discutere del senso delle nostre azioni, discutano quanto prima le diverse proposte di legge per la legalizzazione delle droghe leggere che da anni attendono di essere esaminate in Parlamento. (a partire da quella di iniziativa popolare, che depositammo nel lontano 1993).
Chi ci vuole "liberare", deve oggi preoccuparsi innanzitutto di liberare la società ed i cittadini (e noi con loro) dal gravame di leggi che riversano ogni anno 35.000 mila persone nelle galere (tante sono, quelle arrestate per violazione della legge sulla droga) e oltre 40.000 miliardi nelle casse delle organizzazioni criminali.