Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella
Roma, 2 novembre 1997
Da oggi è ufficiale: per il Governo Prodi la spesa sociale e, soprattutto, quella previdenziale non sono un problema. Dopo mesi di laceranti e inconcludenti discussioni, di studi e approfondimenti "scientifici", di commissioni onofri, di roboanti dichiarazioni di guerra al sistema pensionistico più generoso del mondo, la pratica della riforma previdenziale è stata archiviata con un sostanziale nulla di fatto. Con buona pace del Fondo Monetario Internazionale, della Commissione Europea e, perfino, del Governatore di Bankitalia Fazio, gli italiani continueranno ad andare in pensione con soli 35 anni di contributi. Senza contare che le "eccezioni" (lavoratori precoci, lavori usuranti ed operai), per le quali non cambierà nulla, saranno di gran lunga superiori alla "regola". Insomma, stando a Prodi e Ciampi il nostro sistema previdenziale, costruito dagli scialacquatori di denaro pubblico degli anni '70 ed '80, è pronto per l'Europa, salvo qualche modesto aggiustamento: ma il risveglio da questo sogno sarà brus
co e a pagare saranno i giovani e i bisognosi di domani, di cui il sindacato, Rifondazione e il Governo sembrano infischiarsene.
Quanto a Confindustria, Confcommercio e Confartigianato, le loro sono lacrime di coccodrillo: la scorsa primavera avevamo offerto loro la possibilità di incardinare nel paese un grande scontro referendario e riformatore sulla spesa sociale, i privilegi sindacali e la spesa sociale, ma ci fu risposto che c'era piena fiducia nel metodo e nei contenuti della concertazione.
Chi è causa del suo mal,....