(L'Unità, 14 novembre 1997)
Marco Pannella ha deciso di iniziare uno sciopero totale della fame e della sete, per protestare contro il poco spazio che la televisione e la stampa dedicano al suo partito. Ha ragione? Per certi versi probabilmente sì, per altri certamente ha torto. E' molto complicata la discussione su cosa debba essere l'informazione politica sia quella svolta dai privati sia quella del servizio pubblico - e su quale rapporto debba esserci tra l'informazione politica e il corretto funzionamento della democrazia. La protesta di Pannella si colloca dentro questa discussione e perciò, da questo punto di vista, è una protesta utile. Anche se come sempre accade a Pannella è impostata con toni a tal punto estremizzati da diventare insopportabili e poco credibili. Al di là della simpatia o dell'antipatia o della stima che si possa avere per Maurizio Costanzo e per Bruno Vespa, non ci sembra ragionevole accusarli di tentato omicidio come ha fatto Pannella né ci pare giusta una descrizione dello stato della libertà di stampa
in Italia così fosco da far assomigliare il nostro paese al Paraguay di Stroessner o alla Cina di Deng. Le cose non stanno così. Il fatto che l'informazione, e l'informazione politica in particolare, soffrano di molte malattie e richiedano ampie riforme, non vuol dire che l'Italia viva sotto un'oppressione tirannica o che non esista un ampia libertà giornalistica e televisiva.
Ma questa discussione, seria e assai impegnativa, la faremo un'altra volta e speriamo che partecipi anche Pannella. Ora il problema urgente che ci interessa porre è un altro: Marco Pannella è un uomo di quasi settant'anni e appena una settimana fa è stato colpito da un'ischemia celebrale, cioè da una malattia grave. S'è ripreso e ora si sta curando. I medici che lo seguono sono allarmatissimi, dicono che se il leader radicale cesserà di alimentarsi, e di conseguenza sospenderà anche la terapia che sta seguendo, verrà colpito da una nuova ischemia, più grave della precedente, e la sua vita correrà dei serissimi rischi. Crediamo che l'allarme dei medici sia un allarme vero e - conoscendo Pannella crediamo che la possibilità che tiri avanti dritto per la sua strada sia una possibilità concreta. Perciò siamo preoccupati e ci rivolgiamo direttamente a Marco Pannella per invitarlo a sospendere lo sciopero della fame.
Non siamo mai stati molto amici di Pannella. La storia dei rapporti tra Pannella e questo giornale è una storia di scontri, tensioni, battaglie feroci. Generalmente combattute con lealtà. L'ultima grande sfida, condotta a viso aperto, è stata quella di qualche mese sui referendum. L'Unità si schierò contro i referendum, chiese agli italiani di non andare a votare per fare mancare il quorum, e duellò a lungo, aspramente, con i radicali e con il loro leader. Vincemmo noi e restarono molti strascichi polemici di quella vicenda. Pannella ci lanciò accuse sanguinose, noi, in parte, ricambiammo.
Ed è con questo spirito battagliero, e non mascherati da vecchi amici e da compagni di strada, che chiediamo a Marco Pannella di sospendere lo sciopero della fame e di mettere al sicuro la propria vita, che è una vita preziosa. La politica italiana, la democrazia italiana, la storia di questo nostro dopoguerra sono affollate di grandi personaggi, di figure minori e anche di mascalzoni. Pannella, certamente, è stato uno dei protagonisti con le sue cialtronerie e le sue grandezze, le sue perfidie e le sue intuizioni. E' bene che continui ad esserlo. E che dia il suo contributo, da liberale e da laico, a rendere sempre più libera e più laica la battaglia politica e la nostra vita civile. Noi crediamo che fare aleggiare lo spettro nero della morte anche della propria morte non violenta sull'arena della lotta politica, di fatto spinge al fondamentalismo non al confronto libero.
Al punto al quale sono arrivate le cose basta un appello? Probabilmente no. Nel nostro piccolo facciamo un passo di più. Pannella si lamenta perché i mezzi di informazione gli impongono il silenzio? Vuole parlare pubblicamente di queste cose? Noi invitiamo giornali e Tv a permetterglielo, e per parte nostra oggi stesso gli offriamo uno spazio su questa pagina per dire le sue opinioni e denunciare le ingiustizie che subisce. Speriamo di essere ascoltati.