Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 26 giu. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie lista Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 15 novembre 1997
Pannella/sciopero della sete: rassegna stampa/Il Giornale

MA COTTA NON SI COMMUOVE: LA SMETTA CON QUESTI RICATTI

Intervista a Sergio Cotta

di Luca d'Alessandro

(il Giornale, 15 novembre 1997)

Quando si dice la coerenza. Sergio Cotta, docente in pensione di filosofia del diritto all'università romana La Sapienza, era il più stimato avversario di Marco Pannella. E tale rimane, anche se il leader radicale si avvia a uno sciopero della fame che potrebbe anche costargli la vita. Il lungo e insidioso cammino intrapreso da Pannella per fare ottenere al movimento dei Riformatori un maggiore spazio televisivo, una visibilità che sempre più spesso viene a mancare, non smuove i principi del professor Cotta.

"Certamente Pannella ha ragione di protestare spiega ma credo non si possa usare l'arma del ricatto: io ho avuto un'ischemia e mi accingo a fare lo sciopero della fame che potrebbe farmi morire se non aderite alle mie richieste".

Dunque, Cotta si contrappone ancora una volta a Pannella. Tra i più autorevoli giuristi cattolici, lo fece nel '74 insieme con Gabrio Lombardi, quando animò il referendum per l'abrogazione del divorzio. E replicò all'inizio degli anni Ottanta, impegnandosi strenuamente contro l'aborto.

E adesso?

"Non mi contrappongo a Pannella, per carità. Solo, non approvo i metodi per fare valere le proprie ragioni. Non si può cercare di sollecitare l'emotività dei cittadini per acquistare visibilità. Bisogna trovare altri mezzi".

Ma non hanno fallito, come il fantasma usato per i referendum o la distribuzione dei soldi per le strade?

"Non si può vivere solo di trovate. La gente non si educa distribuendo hashish per le strade. Così come per fare ottenere ai Riformatori maggiore visibilità ci vogliono proposte costruttive".

Tipo?

"Mi rendo conto che le nostre televisioni preferiscono parlare di alcuni partiti piuttosto che di altri. Secondo me bisognerebbe avere solo reti private e nessuna di Stato, anche se mi sembra di difficile realizzazione. Per controllarle, ci vorrebbe un'authority. Questo è proporre. Altrimenti è come se io pretendessi la riforma dell'università mettendomi sul davanzale e minacciando: 'Altrimenti mi butto di sotto'".

Non è d'accordo proprio su nulla con Pannella?

"Non è vero. Alcuni referendum li avrei anche sottoscritti, erano una buona cosa, ma ".

Ma?

"Ma erano troppi. Non si possono presentare quesiti a raffica perché così facendo si va incontro alla rovina dell'istituto del referendum. Pannella insiste sempre ad ammucchiare, ed è questo il suo grave errore. Bisognerebbe invece affrontare volta per volta solo uno o due problemi, posti in modo semplice e chiaro. Così si ottiene il seguito della gente".

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail