Roma, 16 novembre 1997
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
"Se, come scrive oggi Repubblica, fosse vero che la Fiat sta cercando di bloccare la trattativa tra l'IRI e il gruppo coreano Daewoo per la cessione e il salvataggio dell'Ansaldo, non possiamo che invitare Prodi a respingere con intransigenza al mittente le pressioni di Agnelli, Romiti e Cantarella.
Le 'occasioni' che la globalizzazione offre, infatti, non sono solo soltanto quelle di investimenti nei paesi emergenti da parte della nostre aziende, ma anche quelli di grandi aziende di questi paesi che cercano di consolidare le proprie posizioni a livello internazionale attraverso investimenti ed acquisizioni nei paesi avanzati.
Il caso britannico, in più, dimostra come questo tipo di investimenti, anche nei settori maturi come quello automobilistico, offrano garanzie occupazionali ben maggiori che non quelle dei gruppi nazionali.
Comprendiamo il timore della Fiat di vedere messo in pericolo, in prospettiva, il totale monopolio nazionale della produzione automobilistica, appena pochi anni dopo lo stop imposto - a quali costi - al tentativo della Ford di acquistare l'Alfa Romeo, ma ancora una volta l'interesse di casa Agnelli contrasta con quello dell'economia italiana e dei lavoratori italiani.
Quanto all'opportunità che l'IRI tratti con un gruppo industriale proveniente da un paese caratterizzato da autoritarismo e relazioni industriali discutibili, non è certo la Fiat, abituata da sempre a fare affari senza battere ciglio in paesi come l'Unione Sovietica, la Turchia, l'Algeria o la Serbia di Milosevic, ad avere voce in capitolo".