Roma, 30 novembre 1997
Dichiarazione di Marco Pannella
"La reazione rabbiosa e cafona del Presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio e del Molise, e quella del Serventi Longhi (quanto meglio Craxi degli ex-craxiani!), contro Massimo D'Alema - reo di reato di opinione contro la corporazione - è un esempio perfetto del tipo di 'giornalismo' che costoro incarnano: intollerante e truffaldino. Truffaldino, perché dichiarano di aver vinto un referendum nel quale siamo noi ad aver riportato oltre i due terzi dei voti (in qualsiasi altro paese al mondo democratico non esiste infatti il 'quorum', e l'astensione si è verificata su sei referendum non su uno o l'altro di essi) e loro ad esser stati travolti; intollerante perché hanno risposto non agli argomenti di D'Alema ma al 'giornalista' reo di tradimento o di disobbedienza.
Aboliremo l'Ordine, più prima che poi, con un nuovo referendum.
Ma intanto non sarebbe il caso che i giornalisti di Roma e Campobasso, Viterbo e Isernia, Rieti e Bagnoli, Latina, Frosinone e Termoli, facessero dimettere il Tucci, anziché D'Alema? Non si vergognano nemmeno un poco d'essere così governati?".