PROCLAMA RIVOLUZIONARIO PER LA RIVOLUZIONE LIBERALERoma, 26 dicembre 1997
"Ad uno Stato fuori-legge noi rispondiamo rifiutando di divenirlo anche noi. La legalità deve prendere corpo, anche quella che non corrisponde alle nostre idee e ai nostri obiettivi: ed a essa daremo i nostri corpi, le nostre parole, i nostri volti.
La legalità negata, oppressa può esplodere, frantumando chi la annienta. Occorre scongiurare tale pericolo, opponendo ad un Ordine ingiusto e violento, l'ordine del diritto e della libertà. Occorre organizzare la rivoluzione liberale, perché la rivolta morale e sociale dei ceti medi, del Terzo Stato, non si risolva in rabbia, distruzione, sommosse sterili e suicide. Questa Rivoluzione esige l'abbattimento del regime, che non si può riformare, e della classe al potere, dei ceti dominanti, dei ceti della Bikamerale e della partitocrazia.
Diciamo: alle armi! Ciascuno alle proprie. Ma, se necessario, emblematicamente ma concretamente, mostreremo anche quelle degli ignavi, cioè dei violenti e degli impotenti. Allarmi, quindi".