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Notizie lista Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 5 gennaio 1998
SCIOPERO DELLA FAME DI 74 CITTADINI PER LA LIBERTA' E LA LEGALITA' DELL'INFORMAZIONE.

comunicato stampa della lista pannella

Roma, 5 gennaio '98

Mentre, tra svendite ideali, ipocriti baratti e violenze istituzionali, la partitocrazia si appresta ormai, secondo un riconoscimento che ogni giorno guadagna piede, a disfarsi del bipolarismo per tornare al vecchio bipartitismo o monopartitismo imperfetto da prima repubblica, i Riformatori della Lista Pannella, in rigorosa continuità con le grandi battaglie radicali, riprendono la loro iniziativa nonviolenta per l'alternativa, la rivoluzione liberale e liberista, il diritto alla vita e la vita del diritto, per l'informazione.

Il 14 novembre del 1997, Marco Pannella, "di fronte all'assenza di sdegno, di indignazione, di scandalo e anche di paura dinanzi alla violazione della legalità repubblicana, del vivere civile e dei diritti basilari nel campo dell'informazione", annunciava l'intenzione di passare dallo sciopero della fame a quello della sete. Il 24 dicembre la Commissaria europea Emma Bonino, in un clamoroso appello, manifestava "angoscia e allarme, fino ai limiti della sopportabilità umana, personale e politica, per quanto accade in Italia". Quell'allarme, quell'impegno di lotta sospeso per pochi giorni, sono oggi di nuovo operanti.

Dal 1^ gennaio, un gruppo di militanti Riformatori e di cittadini ha iniziato uno sciopero della fame, in piena continuità con quello di Marco Pannella: già 74 militanti e cittadini hanno aderito allo sciopero, e di questi 20 intendono proseguirlo ad oltranza.

Mentre la Risoluzione della Commissione parlamentare di Vigilanza del 18 novembre scorso - che chiedeva formalmente alla Rai la realizzazione immediata, entro il 1997, di trasmissioni di dibattito e di confronto sui temi delle campagne radicali, referendarie e dei riformatori della lista Pannella - è stata calpestata e ignorata, i digiunatori denunciano che in maniera continuativa e violenta tutte le delibere della Commissione, persino le più miti, vengono sistematicamente disattese con gravissima e irreparabile lesione del diritto dei cittadini all'informazione. Fino ad oggi, nonostante le arroganti dichiarazioni del presidente Siciliano e del direttore generale Iseppi, praticamente nulla di quanto richiesto dalla commissione di vigilanza è stato realizzato, mentre anzi sempre più evidente è la censura, la rimozione totale, violenta e fuorilegge delle iniziative in corso.

 
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