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Notizie lista Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 6 gennaio 1998
PANNELLA: A TRE RIPRESE, L'ULTIMA IMMEDIATAMENTE PRIMA DELLA SUA PARTENZA, IL PRESIDENTE PRODI MI HA FORMALMENTE ASSICURATO, CONFERMATO, RIBADITO CHE LA POSIZIONE DEL GOVERNO SULLA VICENDA DI "RADIO PARLAMENTO" E FAVOREVOLE A CONFERMARE IL REGIME DI CONVENZIONE A SEGUITO DI PUBBLICA GARA. AUSPICO FORMALMENTE, QUINDI, CHE PRIMA DELL'INCONTRO CON LA RAI-TV DI DOMANI, (O, COME PROPONE IL SOTTOSEGRETARIO VITA, RINVIANDO TALE INCONTRO) RADIO RADICALE POSSA ESSER RICEVUTA DAL GOVERNO PER ANALIZZARE LA SITUAZIONE. INTANTO DIFFIDA GIUDIZIARIA PER EVITARE CHE LA RAI-TV CONTINUI E PERFEZIONI LA POLITICA TRUFFALDINA DEL "FATTO COMPIUTO".

Roma, 6 gennaio 1998

Dichiarazione di Marco Pannella:

"Nelle ore immediatamente precedenti la sua partenza per l'India il Presidente del Consiglio mi ha a due riprese e in modo inequivocabile assicurato e ribadito che la sua posizione sulla vicenda di "Radio Parlamento" è quella favorevole ad una convenzione a seguito di una gara, e ha tenuto a dichiararmi che, come persona e come cittadino, ritiene che Radio Radicale abbia assicurato il servizio pubblico oggetto della convenzione "in modo eccellente".

Il Presidente Prodi mi aveva di già comunicato essere questa la posizione del Governo il 12 dicembre. In effetti in Parlamento il Sottosegretario Giarda aveva operato a favore del contenuto e dell'ammissione dell'emendamento al collegato della finanziaria che avrebbe comportato una proroga a Radio Radicale in vista dell'obiettivo della "gara", o di una nuova decisione da prendere solamente al momento della attribuzione delle frequenze, a fine 1998.

E anche contro questa posizione del Presidente del Consiglio che in realtà si è sviluppata una offensiva da più parti convergenti, e la Rai-Tv attraverso il suo Direttore Generale ha giocato la carta di una immediata realizzazione di frequenze, di "nazionalizzazione" di frequenze private nel mercato, per realizzare non già o non solamente "Radio Parlamento", ma una "quarta rete", "pubblica", "Rai-Tv", giocando sull'equivoco di una legge vecchia di sette anni, per anni e anni inattuata.

Al contrario delle posizioni espresse dal Centro di Produzione, la "Lista Pannella", io stesso, riteniamo che ci si trovi dinanzi ad una operazione di regime, volta all'eliminazione di Radio Radicale nel suo complesso, per ispirazione dei peggiori settori del Pds, di Rifondazione, del mondo parassitario della burocrazia partitocratica, operazione condotta di rado con astuzia, più di frequente con comportamenti da farabutti e da sgangherati incapaci: molto probabilmente all'insaputa dello stesso D'Alema, oltre che del Presidente Prodi.

Noi ricordiamo bene una vicenda non troppo diversa quando il Ministro post-comunista degli Interni organizzò la complessa e truffaldina operazione contro i referendum, andata in porto il 15 giugno.

Auspico quindi che, prima dell'incontro di domani con la Rai-Tv, il Governo riceva una delegazione di "Radio Radicale" se non altro per farci sapere se esistano o debbano ritenersi invece frutto di una follia, di un incubo riuscito: la posizione del Governo, a tre riprese comunicataci dal Presidente del Consiglio; le posizioni espresse dalla maggioranza assoluta dei deputati e dei senatori; l'ordine del giorno approvato dalla Camera."

 
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