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Notizie lista Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 13 gennaio 1998
PUNTO URGENTE SU GOVERNO, 'RADIO PARLAMENTO', RADIO RADICALE.

Roma, 13 gennaio 1998

Al Presidente del Consiglio On. Romano Prodi

Al Ministro delle Comunicazioni On. Antonio Maccanico

e p.c.

Al Presidente del Senato Sen. Nicola Mancino

Al Presidente della Commissione di Vigilanza On. Francesco Storace

Al Sottosegretario alla Presidenza Prof. Arturo Parisi

Al Sottosegretario alla Presidenza Dott. Enrico Micheli

Al Sottosegretario alle Comunicazioni On. Vincenzo Vita

Ai Presidenti della Commissioni Cultura e della Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati

Al Presidente della Commissione Trasporti al Senato della Repubblica

Ai Presidenti di tutti i Gruppi Parlamentari della Camera e del Senato

Alle Agenzie di Stampa e alle altre testate giornalistiche

Via Fax

Signor Presidente, Signor Ministro,

è ormai chiaro quel che è accaduto e che sta accadendo, in mezzo allo scandalo e all'incredulità generale, a proposito della vicenda "Radio Parlamento" o, piuttosto, Radio Radicale.

In vista della scadenza della Convenzione triennale fra Radio Radicale e il Governo (il 21 novembre 1997), un gruppo di pressione, una lobby non difficilmente individuabile ha operato intensamente con la RAI-TV onde nazionalizzare il servizio e un'ulteriore fetta della radiofonia privata italiana.

Abusando della buona fede e della disattenzione del Presidente del Consiglio e del Ministro delle Comunicazioni Maccanico, la lobby è riuscita, in extremis, a inserire nel DPR del 26 ottobre, pubblicato però sulla Gazzetta Ufficiale del 9 dicembre (ma che bravi, anche nei dettagli!) l'art. 14, con cui si ingiungeva alla RAI-TV di avviare il servizio nazionalizzato, con il primo gennaio 1998. Nel frattempo, lo stesso Ministero autorizzava la RAI-TV a "nazionalizzare" altre frequenze del privato, con i soldi dei contribuenti, canone incluso.

Questo malgrado e contro:

a) gli obblighi quantomeno di indirizzo, derivanti da referendum del 5 giugno 1995, che stabiliva la privatizzazione della RAI-TV;

b) decisioni e orientamenti parlamentari univoci, per anni, delle due Camere;

c) un odg del Senato del 21 maggio 1997 (9.1021.150);

d) un odg della Camera, presentato da tutti i capigruppo della Camera e accettato dal Governo, del 17 dicembre 1997 (9.4354.169);

e) un emendamento, sostenuto dalla maggioranza dei gruppi parlamentari, al collegato alla finanziaria, sostenuto con grande forza dal Governo nel suo contenuto, dichiarato inammissibile il 3 dicembre per motivi procedurali;

f) un appello politico pubblico, di carattere extra-parlamentare ma poi recepito nell'odg approvato dalla Camera, sottoscritto da una ampia maggioranza assoluta sia di Senatori, sia di Deputati, appartenenti a tutti i Gruppi, sostenuto da importanti e vastissimi settori politici e dell'opinione pubblica, con il quale si chiede la riconferma per un triennio della Convenzione con Radio Radicale, o, quantomeno, per l'intero 1998;

g) la posizione del Presidente del Consiglio, nota a tutti, favorevole al metodo attuale, di gara pubblica e convenzione conseguente;

h) l'indirizzo generale del Governo in materia di privatizzazioni e di gestione dei servizi pubblici;

i) gli indirizzi parlamentari convergenti e coerenti;

j) le direttive comunitarie;

k) gli indirizzi delle Autorità Antitrust.

A fronte di tutto ciò, lo ripetiamo, dal 10 dicembre è formalmente vigente, anche se sostanzialmente nulla e arbitraria, l'art. 14 del DPR 29.10.97. null'altro, se non le vociferazioni sull'ispirazione dei o di un Presidente del Parlamento, in funzione di normalizzazione sovietica o fascista, comunque di regime, di Radio Radicale e di Radio Parlamento.

La politica del fatto compiuto è continuata e continua in queste ore: la RAI-TV ha ieri perfezionato la nazionalizzazione di altre frequenze private del mercato e si è tentato e tenta una leggina-truffa che liquida la proroga della convenzione con il 31 gennaio, o altra data inaccettabile.

Chiediamo che il Governo, il Parlamento mettano immediatamente fine a questa torbida e poco edificante vicenda. L'art. 14 in tutta evidenza va immediatamente abolita. Essa è già disattesa, per impossibilità di una decorosa e legittima sua applicazione.

Chiediamo, quanto meno e subito, che la Convenzione con radio Radicale venga prorogata fino alla realizzazione della nuova gara e della nuova Convenzione.

E, per finire, sottolineiamo la straordinaria gravità dello sciopero della fame che, dal 31 dicembre, ha visto l'adesione - finora - di oltre 300 partecipanti, "in difesa della legalità e della libertà di informazione" e di "Radio Radicale". Sciopero della fame che - non a torto - Rita Bernardini dichiara essere anche a sostegno delle dichiarazioni e della volontà espresse dal Presidente del Consiglio Romano Prodi.

Marco Pannella

(Presidente Lista Pannella)

Paolo Vigevano

(Consigliere Delegato del Centro di Produzione)

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