Roma, 20 gennaio 1998
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella.
"Non cediamo ai falsi entusiasmi e non siamo disposti a riconoscere la palma del "liberalizzatore" ad un Governo che non operi con celerità nella direzione delle privatizzazioni e della fine del controllo pubblico di grandi gruppi industriali, che - come succede per Enel ed Eni -, aggrediscono con le loro risorse di monopolisti i mercati in cui si aprono fragili spazi di liberalizzazione. O che mantenga, anzi aggravi, un atteggiamento conservatore e anti-liberalizzazione per il mercato del lavoro.
Ciò non ci impedisce, però, di salutare con soddisfazione gli importanti passi in avanti di Prodi e Bersani nella direzione di una organizzazione più liberale delle attività commerciali e dell'esercizio delle libere professioni.
Il referendum promosso dalla Lista Pannella per l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti, raccolse il 15 giugno scorso oltre il 65% dei consensi dei votanti. Solo l'esistenza del "quorum" per le consultazioni referendarie, quindi, ha per ora salvato il più corporativo ed antistorico degli ordini professionali italiani, che pretende di consegnare ad una gestione burocratica e "di casta" l'accesso ad una professione la cui assoluta libertà dovrebbe invece essere a fondamento di ogni democrazia liberale.
La scorsa estate, poi, la Lista Pannella depositò presso tutti i comuni d'Italia - a disposizione di chiunque volesse farne buon uso - 35 quesiti referendari dei quali uno chiedeva l'abolizione professionale dei Farmacisti e uno quella dei Notai.
Ci auguriamo, perciò, che sugli ordini professionali il Governo faccia seguire alle parole i fatti, senza reticenze o contraddizioni. La loro esistenza, già censurata dalle autorità antitrust europee e nazionali, garantisce solamente una ingiustificata rendita di posizione a coloro che già esercitano, a tutto danno della libertà di iniziativa, della concorrenza e della libertà di scelta di utenti e consumatori, e, in ultima analisi, della efficienza complessiva del sistema economico italiano."