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Partito Radicale Rinascimento - 31 gennaio 1998
BONINO: IL DDL SU RADIO RADICALE DESAPARECIDO. LE DIRETTIVE DEL PARLAMENTO RIDICOLIZZATE DALLA RAI-TV. SI TENTA DI ABOLIRE OGNI VERO SPAZIO DI LIBERTA' E DI DEMOCRAZIA. VIOLATE LEGALITA' NAZIONALE E COMUNITARIA (INTERNAZIONALE).

Roma, 31 gennaio 1998

"Ad oggi, 31 gennaio, non si ha nessuna notizia circa il DDL adottato - o dato per tale - dal Consiglio dei Ministri di proroga per l'intero 1998 della Convenzione con Radio Radicale per le dirette delle sedute parlamentari.

Radio Radicale trasmette tali sedute in attesa dell'annunciata proroga dal 21 novembre, data di scadenza della convenzione.

Il DDL non è scomparso per caso. Le stesse forze che hanno portato la Rai-Tv alla crisi istituzionale e funzionale attuale hanno cercato e cercano di eliminare - non solo e non tanto il servizio pubblico parlamentare - il servizio di interesse democratico di Radio Radicale, nel contesto di una situazione di regime ciecamente pervasivo di sé, e incapace di tutelare o di tollerare alterità democratiche e liberali, cioè incapaci di operare nel rispetto del diritto e dei diritti.

Oltre al DDL desaparecido, dal 19 novembre la Rai-Tv ha aggravato l'ostracismo - cioè la violenza penalmente rilevante - della Rai-Tv, oltre che del sistema informativo nel suo complesso, contro soggetti, opere, azioni responsabili di proporre all'opinione pubblica obiettivi e richieste non conformisti.

Ripeto, ripetiamo che tale situazione costituisce violazione, negazione della Costituzione, dei diritti fondamentali sia nazionali sia comunitari. L'Italia sta insomma - con tecniche e politiche più efficaci e meno ingenue - perseguendo e realizzando una azione di abrogazione della democrazia, dei diritti costituzionali e democratici del popolo italiano, che altrove, in passato, si realizzavano con "scioglimenti" d'imperio di partiti avversari.

Rivolgiamo un estremo appello all'Esecutivo, al Legislativo, alla giurisdizione oltre che agli editori titolari del "Quarto Potere" italiano perché trovino una risposta altra da quella violenta e fuori-legge da quella - cioè - che di già espone il nostro Paese a reiterate condanne per illegalità e per negazione di diritto e di diritti.

La denuncia per associazione per delinquere, per attentato ai diritti politici, per abusi e illeciti omissivi, abbiamo depositato, con l'autorevole avallo del Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza non può ormai restare ancora inevasa.

Processare un leader politico per alcune parole può essere legittimo. Ma diventa insopportabilmente intollerabile, e non sarà sopportato, se contemporaneamente, per decenni e decenni, e sempre più - dal 19 novembre - la Rai-Tv e i suoi effettivi gestori possono continuare impunemente in una attività volta e atta a sovvertire l'ordine costituzionale, la vita delle istituzioni e dei cittadini italiani".

 
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