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Partito Radicale Rinascimento - 11 febbraio 1998
LE DATE DI UNO SCANDALO E DI UNA VIOLENZA

Il 21 NOVEMBRE 1997 il Ministro Maccanico comunica ufficialmente a Stanzani e Vigevano di aver di già richiesto la copertura necessaria per la proroga della Convenzione con Radio Radicale fino al 31 Gennaio. Radio Radicale e Lista Pannella lo confermano anche alla stampa.

Il 10 DICEMBRE la Camera approva un emendamento del Governo con cui vengono accantonati 2 miliardi per la suddetta proroga. Il Governo aveva precedentemente dichiarato il proprio accordo ad un emendamento al collegato presentato dalla maggioranza dei gruppi parlamentari, con cui si chiede che venga confermato il regime di convenzione a seguito di gara. L'emendamento non viene votato perché dichiarato inammissibile proceduralmente.

Il 17 DICEMBRE la camera adotta, previo accordo del Governo, un odl sottoscritto dai presidenti di tutti i gruppi parlamentari che recepisce esplicitamente l'appello di 560 parlamentari, denuncia come "passo indietro" l'applicazione a distanza di otto anni della norma della legge Mammì grazie ad una clausola del "contratto di servizio"; chiede invece la prosecuzione della convenzione e il ricorso alla gara, nonché l'ADOZIONE DELLE NECESSARIE INIZIATIVE LEGISLATIVE DA PARTE DEL GOVERNO PER DARE ATTUAZIONE A QUANTO RICHIESTO. Risulta così confermato l'indirizzo già dato con odg del Senato il 21 Maggio 1997.

DICEMBRE E GENNAIO: il Governo in ogni occasione e luogo dichiara di preferire alla via del decreto quella, dichiarata più sicura e lineare, di un ddl sul quale sollecitare procedure d'urgenza da parte del Parlamento.

L'8 GENNAIO - dopo altari incontri con il Ministro Maccanico e continui contatti con il Sottosegretario Vita - il Ministero delle Comunicazioni conferma che porterà nell'imminente Consiglio dei Ministri il ddl, s'impegna a riferire le richieste di Radio Radicale e della lista Pannella, e - nel corso di un incontro trilaterale - registra da parte della RAI-TV il proposito di non iniziare la trasmissione di Radio Parlamento in presenza del ddl.

IL 12 GENNAIO dopo una giornata d'incontri con i Presidenti delle due Camere e con i Vertici Rai il Ministro Maccanico con i due sottosegretari Vita e Lauria riceve i rappresentanti della Lista Pannella e di Radio Radicale, Marco Pannella, Sergio Stanzani e Paolo Vigevano. Nel corso dell'incontro il Ministro ribadisce l'impegno a che la Rai una volta presentato il disegno di legge del Governo non proceda alla realizzazione della rete parlamentare della RAI.

Il 14 GENNAIO viene depositata al Senato la mozione Cossiga-Leone, che viene distribuita ai ministri la mattina del

16 GENNAIO quando il Consiglio dei Ministri, che ha già tenuto senza affrontare il problema, più di 10 riunioni dal primo preannuncio di adozione del provvedimento di proroga della convenzione con Radio Radicale, finalmente approva un testo di disegno di legge che prevede la sospensione dell'art. 14 del contratto di servizio, la proroga della convenzione con Radio Radicale, la prosecuzione a partire dal 1 gennaio 1999 del servizio assicurata da una convenzione con un concessionario radiofonico da scegliersi a seguito di gara.

Dal 16 GENNAIO AL 10 FEBBRAIO il ddl, con obiettivi e soggettivi motivi di urgente approvazione, scompare, malgrado quotidiane iniziative nonviolente e politiche volte "a difendere le volontà e gli obiettivi del Presidente del Consiglio e del Consiglio dei Ministri". Si sa solamente che

Il 28 GENNAIO viene trasmesso al Presidente della Repubblica che immediatamente sottoscrive il decreto di autorizzazione alla presentazione in Parlamento.

IL 28 GENNAIO di fronte alle persistenti assicurazioni dei corridoi e dei boudoirs politico-istituzionali, sulla "certezza" del ddl, a seguito anche di una iniziativa del Presidente della Commissione di Vigilanza nei confronti della Procura della Repubblica, viene sospeso (ma ora dovrà riprendere da martedì 17 febbraio) lo sciopero della fame cui avevano partecipato 405 cittadini e per il quale nel 1998 Rita Bernardini e decine di altri non avevano ancora toccato cibo ( "a sostegno delle volontà e delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio e delle decisioni del Consiglio dei Ministri").

IL 30 GENNAIO IL MINISTRO AUTORIZZA LA RAI-TV A INIZIARE LE TRASMISSIONI di Radio Parlamento, mentre il ddl - com'è noto - sospende l'esecuzione dell'art. 14 del contratto di servizio fino al 31 Dicembre 1998. E' evidente che il Ministro delle Comunicazioni continua così a servire il disegno di riforma della legge istitutiva della convenzione attraverso gara e di surrettizia o arbitraria attribuzione alla RAI-TV di una quarta rete, con il traino del servizio RAI-TV di Radio Parlamento, disegno pervicacemente perseguito in palese contraddizione con la volontà del Presidente del Consiglio e gli indirizzi generali di Governo e di Parlamento.

IL 9 FEBBRAIO LA RAI INIZIA LE TRASMISSIONI DI RADIO PARLAMENTO, per cui, all'ultima ora utile per termini perentori ormai estinti, il Governo

IL 10 FEBBRAIO può rendere infine noto il disegno di legge e trasmetterlo al Senato. Ma lo scandalo e la violenza CONTINUANO AD ACCRESCERSI: NELL'ATTO DI TRASMISSIONE AL SENATO MANCA LA FIRMA DEL RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO ALLA RELAZIONE TECNICA, SICCHE' PUO' CONFIGURARSI L'IMPOSSIBILITA' PER LA PRESIDENZA DEL SENATO DI CONCEDERE LA DISCUSSIONE IN SEDE LEGISLATIVA FIN QUANDO IL GOVERNO NON PRESETERA' UN EMENDAMENTO CHE MODIFICHI LA COPERTURA FINANZIARIA PREVISTA NEL DISEGNO DI LEGGE!

(Se questa non viene considerata come una vicenda sintomatica e indegna perfino del peggio del passato, per miseria e sprezzo del cittadino e dello stesso Parlamento, se questo non è un ordine di chiusura del movimento e della Radio radicali o, quantomeno, una manifestazione di protervia e di sicurezza di impunità da parte di una banda che agisce con metodi, appunto, da banditi, ci chiediamo in che mondo civile e in che stato di diritto viviamo. n.d.r.)

 
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