Roma, 16 febbraio 1998
Il Ministro Maccanico già a novembre, in attuazione dell'ordine del giorno approvato a maggio al Senato aveva annunciato il disegno di legge di proroga della convenzione per la trasmissione delle sedute parlamentari. Ma da quell'annuncio in poi il comportamento nei confronti di Radio Radicale è stato sistematicamente di ostruzione a qualsiasi soluzione che traducesse in atti legislativi gli atti di indirizzo del Parlamento:
durante il dibattito sulla finanziaria, quando a seguito della presentazione da parte della maggioranza dei gruppi parlamentari di un emendamento, che chiedeva la proroga della convenzione, ed il segretario Macciotta aveva già annunciato in aula l'ampliamento fino a 10 miliardi delle somme accantonate a tale scopo, fu il ministero delle poste a destinare tali somme ad altri scopi.;
a seguito dell'impegno della RAI e dello stesso ministro Maccanico,- attuando una prassi consueta nella pubblica amministrazione - a che la RAI non realizzasse la rete parlamentare in presenza di un disegno di legge che prevedesse la sospensione dell'articolo del contratto di servizi, che impegna la RAI stessa a realizzare la rete Parlamentare, ha di fatto autorizzato la RAI stessa a realizzare e ad iniziare le trasmissione della quarta rete RAI;
ora dopo la presentazione "imperfetta" del DDL al Senato, il Ministro Maccanico sta per prestarsi al suo "perfezionamento": l'importo del corrispettivo della convenzione per il 1998 verrà ridotto dagli attuali 8 a 6,9 miliardi: e la RAI per lo stesso servizio ne aveva chiesti 25 per la sola gestione.