Bruxelles, 21 febbraio 1998
Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo della Lista Pannella:
"Anche alla luce di una procedura di infrazione comunitaria che indica come contraria alle norme del Trattato, per la Golden Share italiana, il Governo si ostina a difendere uno degli emblemi dello statalismo.
Non solo lo difende ma lo utilizza allegramente proprio in questi giorni per la nomina da parte del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni del proprio Consigliere di amministrazione di Telecom Italia.
Nonostante le accurate difese che molti esponenti della maggioranza fanno della 'golden share', come strumento della salvaguardia dell'interesse generale, non è affatto chiaro quali siano stati i criteri e gli obiettivi di questa nomina se non l'ennesima spartizione tra partiti. In ogni caso non sembra che questo consigliere abbia avuto il preciso mandato di difendere i cittadini consumatori o altri obiettivi di interesse generale.
Se veramente al Governo fosse stato a cuore garantire l'interesse generale nel quadro della liberalizzazione e privatizzazione delle TLC meglio avrebbe fatto attuare una seria e rapida politica di regolamentazione e controllo del buon funzionamento dei meccanismi del mercato; anche evitando le ripetute e recenti scomuniche di Bruxelles e il continuo abuso di posizione dominante da parte di Telecom Italia a danno dell'effettiva apertura del mercato e degli interessi delle imprese e dei consumatori.
Detto questo dov'era Fossa quando la Lista Pannella per mesi ha segnalato a Confindustria e al suo Presidente che esisteva un referendum per abolire la gloden share che evidentemente all'epoca egli giudicava "marginale" salvo poi oggi sostenere impudicamente che se l'Italia andrà sul banco degli imputati a Bruxelles quasi quasi è merito suo! Ma non ci faccia ridere!
Se invece vuole controfirmare l'esposto che abbiamo presentato sin dal maggio scorso, sulle ragioni per le quali Monti è costretto ad attaccare l'Italia, si accomodi pure..."