Roma, 28 febbraio 1998
Dichiarazione di Marco Pannella:
"Ringrazio dell'invito, e lo ricambio volentieri. Ma già una volta siamo stati ingannati, ed ingannato è stato il popolo italiano, quando il Parlamento e buona parte del "movimento referendario" (qualificato come tale per nomina di regime) ritennero legittima la rapina della vittoria referendaria maggioritaria ad un turno, creando la legge Mattarella (e poi Tatarella ecc.), dando così un forte alibi alla giurisprudenza politica, partitocratica e antireferendaria della Corte Costituzionale.
L'uso strumentale dei referendum è di nuovo stato evocato da esponenti del nuovo "movimento referendario". I soliti "doppioturnisti" ideologici, e doppiogiochisti politici. Deve esser preventivamente e solidamente chiaro, questa volta, che i risultati referendari non si toccano, e non si permetterà a nessuno di stravolgerli e annullarli.
Questo stesso quesito, per l'essenziale, era già stato depositato lo scorso anno dal Movimento dei Club Pannella in 18.000 sedi istituzionali, Comuni, Circoscrizioni, Palazzi di Giustizia, assieme ai quesiti più "perfetti" e limpidi, che la Corte ha giustiziato per motivi politici e niente affatto per motivi costituzionali. Su questo è bene esser chiari, onesti intellettualmente e politicamente.
E solamente per motivi politici, cioè anticostituzionali, questa Corte consentirà - se le conviene - l'esercizio del diritto referendario. In tal caso può benissimo accettare i quesiti già politicamente eliminati.
Siamo pronti a decidere se scendere in campo, o no. Se fare - di nuovo - la nostra parte. Ma a condizione che gli altri facciano la loro, questa volta lealmente e coerentemente."