Roma, 2 marzo 1998
Comunicato della Lista Pannella:
Convocati in una seduta straordinaria di Commissione a Camere di fatto chiuse, come accade -forse- per le guerre e i terremoti, i partiti all'unanimità hanno deciso di auto-assegnarsi 110 miliardi di finanziamento pubblico, perfezionando il "colpo" che solo l'impegno dell'On. Marco Taradash ha impedito si compisse già giovedì scorso in seduta notturna.
Di fronte al fallimento della sottoscrizione del 4 per mille dell'Irpef in favore dei partiti e prima che un reticente Ministero delle Finanze rendesse noti i dati definitivi, l'Unità Nazionale della partitocrazia si è d'incanto ricompattata per dirottare 110 miliardi, il massimo possibile, dal Bilancio Pubblico al finanziamento delle proprie burocrazie. La previsione di un eventuale successivo "conguaglio" - che siamo certi non vi sarà mai -, rappresenta la foglia di fico di un'operazione arrogante e sprezzante nei confronti del plebiscitario esito del referendum popolare che nel '93 bocciò il finanziamento pubblico. Ancora una volta si assiste ad un uso a fini privati e di bottega delle istituzioni.
Avevamo in passato ascoltato autorevoli parole sul fatto che il Parlamento fosse tenuto a legiferare "sotto dettatura" del voto referendario: oggi l'esito referendario è stato di nuovo messo sotto i piedi nel silenzio generale dei palazzi del colle più alto.