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Partito Radicale Rinascimento - 8 aprile 1998
L'EMENDAMENTO DI MAGGIORANZA AL DDL SU RADIO PARLAMENTO E RADIO RADICALE RAPPRESENTA UN ARRETRAMENTO RISPETTO ALLE POSIZIONI DI GOVERNO. UN GRANDE PREMIO ALLA RAI PER PICCOLISSIMI SACRIFICI. INTANTO SI CONSENTE IL CONSOLIDARSI DELLA STRUTTURA DI POTERE INTORNO A GR PARLAMENTO. IL PARTITO RAI CONTINUA COSI AD ESSERE LA VERA MAGGIORANZA PARLAMENTARE E DI GOVERNO.

Roma, 8 aprile 1998

Dichiarazione dell'editore di Radio Radicale Paolo Vigevano:

"L'emendamento cosiddetto della maggioranza costituisce un ulteriore arretramento rispetto alle posizioni del Governo così come espresse dal Presidente del Consiglio. Infatti anziché, come emerso dalla maggioranza degli interventi nel dibattito generale, essere lo stralcio del solo rinnovo della convenzione con Radio Radicale in attesa della riformulazione dell'articolo 24 da effettuarsi nell'ambito della discussione sulla legge di riforma del sistema della comunicazione, in corso al Senato, snatura ulteriormente la posizione del governo anche rispetto a come espressa nel disegno di legge Maccanico.

Non viene toccato l'articolo 24 della legge Mammì e nemmeno più sospeso l'articolo 14 del contratto di servizio, consentendo alla RAI di continuare la realizzazione della quarta rete, anche se senza incrementi di canone. D'altra parte però il premio a questi modesti sacrifici per un'azienda, che ingoia quasi 3 mila miliardi di canone, è di dimensioni non confrontabili con le economie che vengono realizzate. Infatti il secondo comma dell'emendamento di maggioranza regala alla RAI, in base al Piano di assegnazione delle frequenze, una intera rete radiofonica.

A Radio Radicale nemmeno il rinnovo, solo una proroga fino al 31 dicembre 1999, senza nemmeno riconoscere l'incremento del corrispettivo del servizio che rende, che solo per effetto dell'inflazione degli ultimi 5 anni (da quando è stato determinato per la prima volta ) dovrebbe superare i 13 miliardi. E chi risarcirà a Radio Radicale i danni e gli oneri dei mancati introiti dei sei mesi durante i quali avrà fornito il servizio di trasmissione anticipando i denari necessari a svolgerlo?

Della gara, delle richieste dell'Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato, nessuna traccia.

Entro il 31 dicembre sempre secondo l'emendamento di maggioranza, qualcuno - non si comprende chi - dovrà stabilire "le modalità" di svolgimento del servizio. Entro quella data la RAI, con o senza la concessione per la sua quarta rete radiofonica avrà completato la struttura di GR Parlamento e si saranno ulteriormente consolidate quelle posizioni e quegli interessi che il partito RAI tutela e che il Parlamento sino ad oggi non ha mai nemmeno scalfito."

 
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