Roma, 15 aprile 1998
Comunicato della Lista Pannella:
Che i democratici di sinistra si mobilitino, aprendo le loro sedi, per una campagna di informazione sulla legge per il finanziamento pubblico dei partiti è positivo. Purché, però, l'intento non sia quello di fare disinformazione e di gettare fumo negli occhi ai contribuenti.
Da quel che si apprende, infatti, l'intento della propaganda pidiessina è quello di negare che la nuova legge reintroduca quel finanziamento pubblico dei partiti cancellato dal 90% degli italiani nel referendum, da noi promosso nel 1993.
I soldi che vanno ai partiti invece, è utile ribadirlo, sono soldi che provengono dal Bilancio dello Stato, soldi cioè che provengono dalle tasse di tutti i contribuenti, senza alcuna distinzione tra chi ha sottoscritto e chi non ha sottoscritto il quattro per mille. L'ipocrita meccanismo della sottoscrizione aggiuntiva per il contribuente, infatti, non comporta alcun onere aggiuntivo per il sottoscrittore, ma semplicemente serve a determinare la quantità di denaro pubblico che affluirà alle casse dei partiti anziché, ad esempio, alla protezione civile, alla sanità, o alla ricerca scientifica. Insomma chi sottoscrive il finanziamento pubblico dei partiti non decide per sé solo, ma per tutti i contribuenti.
Del resto, tutta la cattiva coscienza della partitocrazia sta emergendo con il tentativo di accaparrarsi tutti i 110 miliardi di finanziamento pubblico senza nemmeno aspettare il responso del quattro per mille, che sarà, come anche indicano le prime indiscrezioni, disastroso.
Torneremo presto, con un nuovo referendum, a chiedere agli italiani cosa pensano di questo nuovo finanziamento pubblico.