Roma, 23 aprile 1998
Comunicato della Lista Pannella:
La sorte dei referendum è affidata non alle urne ma a un pugno di direttori di giornali e Tv. Quel che è accaduto ieri ne è testimonianza. Dinanzi a un investimento per centinaia di milioni e a un'iniziativa politica di grande e certa risonanza nella pubblica opinione - se ne fosse messa al corrente -, la reazione è stata quella di ridurre i nostri referendum su legge elettorale, finanziamento ai partiti e responsabilità civile dei magistrati a insignificante - vedi 'Corriere della Sera' e 'Repubblica' - o inesistente - vedi 'La Stampa' di Rossella - avvenimento.
L'eccezione, di cui diamo atto, è per una volta il 'Sole-24Ore', al quale forse cominciava ad andare stretta l'idea di occuparsi solo del referendum di Fossa sulle 35 ore, del tutto virtuale.
Sono state così poste tutte le premesse per una campagna referendaria clandestina, in condizioni di informazione, e quindi di democrazia, negate.
Contestualmente, invece, l'iniziativa del Comitato "Segni-Di Pietro", pur se concentrata su di un solo quesito elettorale, per giunta identico a uno da noi presentato ieri - e già depositato dalla Lista Pannella fin dal maggio 1997 - ha ottenuto un incomparabile lancio pubblicitario.
Ci rivolgiamo sin da ora al Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, al Presidente e al Direttore Generale della Rai, al Presidente di Mediaset perché siano garantite ai Comitati Promotori gli spazi adeguati per una campagna che interesserà milioni di italiani.
Quanto a Ordine dei giornalisti e magistratura, temiamo sia ormai del tutto inutile chiedersi cosa facciano per garantire ai cittadini italiani una corretta informazione: nulla.