Roma, 8 maggio 1998

Come le rilevazioni trimestrali dell'Osservatorio di Pavia osservano per l'ennesima volta, in Italia l'attentato al diritto all'informazione dei cittadini sulle iniziative della Lista Pannella si è pienamente consumato: con pieno e assoluto successo degli attentatori. La rai ha fatto carta straccia delle direttive del Parlamento, ribadite in due occasioni ed in forma ufficiale dalla Commissione di Vigilanza.

Di fronte a tutto ciò da almeno cinque mesi il governo - a cui la legge 31 luglio '97 N.249 affida, nelle more dell'istituzione dell'autorithy sulle comunicazioni, il compito di vigilare sull'osservanza degli indirizzi del Parlamento da parte della concessionaria del servizio pubblico - ha rinunciato ad esercitare le proprie prerogative e responsabilità; non ha attivato alcun procedimento disciplinare (previsto dall'art 1, comma 6, lettera c), n.10) della legge 249/'97) nei confronti dei responsabili delle manifeste inadempienze; ha coperto con la propria omissione le omissioni della Rai; ha indirettamente ma ufficialmente 'ratificato' una violazione di legalità tanto violenta e intollerabile quanto incontestata.

Siamo in attesa di sapere se per la Procura della Repubblica di Roma l'abrogazione a mezzo tv di un partito politico e l'inosservanza degli indirizzi del Parlamento costituiscono, come pensiamo, un reato. Ancora più urgente è però capire dal ministro Maccanico, che accusiamo pubblicamente di omissione, quali siano le ragioni che lo hanno dissuaso dall'intervenire e dall'esercitare le sue responsabilità.