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Partito Radicale Rinascimento - 8 maggio 1998
E' CROLLATA LA PAR CONDICIO NEI PRIMI 107 GIORNI DI QUEST'ANNO, SI SALVA SOLO IL TG2 DI MIMUN

La Rai torna ai tempi di Telekabul

I dati dell'Osservatorio di Pavia indicano un domino assoluto del governo e della maggioranza nei programmi di tutte le reti. Al TG3 ancora una volta la palma della faziosità, danni limitati al TG1

di Franco Bechis

(Milano Finanza, 8 maggio 1998)

Precipita la par condicio in Rai. La prima rilevazione sull'obiettività dei telegiornali pubblici e delle reti televisive di viale Mazzini da quando si è insediato il consiglio di amministrazione presieduto da Roberto Zaccaria ed è arrivato Pierluigi Celli alla direzione generale, ha mostrato una caduta verticale di obiettività come raramente se ne sono registrate negli ultimi anni. La tensione provocata dall'attesa di ribaltoni e di nomine deve essersi riflessa immediatamente sulla produzione dei vari programmi, che denotano un sensibile squilibrio a favore di chi governa e di chi sostiene la maggioranza di governo.

Tradotto con parole più chiare a favore di chi alla fine è in grado di ispirare le nomine nelle reti e nelle testate. La situazione è particolarmente critica nei vari canali televisivi, mentre sembra meno drammatica nei telegiornali. Nell'uno e nell'altro caso però impressionano i dati di Rai tre, che sembra tornata davvero all'epoca in cui Alessandro Curzi faceva il notiziario di Telekabul e Angelo Guglielmi dirigeva una rete - riserva indiana della sinistra. Con la non trascurabile differenza che in quell'epoca Rai 3 era un'isola minoritaria nel panorama televisivo italiano, e la sinistra stava all'opposizione. Oggi quella linea sembra pervadere, chi più chi meno, ampi settori della televisione di stato, e la sinistra governa con successo da più di due anni.

Come ogni trimestre MF è comunque in grado di anticipare i dati inviati in commissione di vigilanza sulla Rai dall'Osservatorio di Pavia, in questa occasione relativi ai primi 107 giorni dell'anno, dal 1 gennaio allo scorso 17 aprile. Considerando tutti i generi televisivi (news e intrattenimento vario) su Rai 1 alla maggioranza di governo è stato assegnato il 35,1 % del tempo gestito direttamente, contro il 24,8 % assegnato al centro destra e il 27,6 % gestito da membri del governo Romano Prodi.

Su Rai due al centro sinistra è andato il 42,4 % del tempo, contro il 24,9 % del centro destra e il 22,3 % del governo. Su Rai 3 il centro sinistra ha avuto il 39,1 % del tempo contro il 17,1 % del centro destra e il 31,2 % del governo.

Un po' meglio la situazione dei notiziari, dove la par condicio è stata realizzata solo da TG 2. Il TG 1 ha assegnato il 25 % al centro sinistra, il 22,7 % al centro destra e il 35,8 % al governo. Il TG 2 ha dato il 24,9 % al centro destra, il 24,1 % al centro sinistra e il 33,2% al governo. Il TG 3 ha assegnato il 35,1 % al centro sinistra, il 17,3% al centro destra il 32,5% al governo.

Quanto ai leader politici più presenti sulle reti nel periodo citato, sulla prima rete Rai il vincitore è stato Romano Prodi (107 minuti), davanti a Gianfranco Fini (103 minuti) e a Rosy Bindi (95 minuti).

Sulla seconda rete ha vinto nuovamente Prodi (109), davanti alla Bindi (66) e al verde Alfonso Pecoraro Scanio (59). Sulla terza rete Rai vittoria per il vice-premier Valter Veltroni (103 minuti) davanti al segretario del Pds, Massimo D'Alema (90) e al segretario di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti (74 minuti). Anche se poi a centro classifica compaiono anche alcuni leader del centro destra, l'elenco pubblicato nella pagina è davvero impressionante, e può fare il paio solo con quanto accade nel migliore TG 4 di Emilio Fede, che però lavora in una testata controllata da azionisti privati e non pretende di fare il servizio pubblico. Da segnalare la sostanziale scomparsa della lista Pannella dalla Rete 1, nonostante i ripetuti richiami della commissione di vigilanza: in 107 gironi ha goduto di uno spazio complessivo di 126 secondi di trasmissione, di cui appena 51 al TG1. Poco più incoraggiante lo spazio ottenuto sulle altre reti, dove viaggia a ritmi di poco inferiori o di poco superiori all'1% comple

ssivo.

Un caso dunque che è nuovamente destinato ad approdare in commissione parlamentare di vigilanza, dopo che ripetutamente esponenti di quasi tutte le forze politiche, avevano chiesto alla Rai una formale riparazione nei confronti di Pannella per l'impar condicio del 1997.

Dopo qualche rapidissima correzione di rotta successiva al documento della commissione di vigilanza, l'azienda di viale Mazzini ha ripreso però ad applicare la sistematica discriminazione che l'aveva contraddistinta sotto la presidenza di Enzo Siciliano e la direzione di Franco Iseppi.

La par condicio nell'era di Zaccaria

(elaborazione MF su dati Oss. Pavia 1/01 - 17/04 - 1998, tempo Gdt)

1 LE RETI

Formazioni Rai 1 Rai 2 Rai 3

Governo 27,60 % 22,30 % 31,20 %

Centro sinistra 35,10 % 42,40 % 39,10 %

Centro destra 24,80 % 24,90 % 17,10 %

2 I TELEGIORNALI

Formazioni Rai 1 Rai 2 Rai 3

Governo 35,80 % 33,20 % 32,50 %

Centro sinistra 25,00 % 24,10 % 35,10 %

Centro destra 22,70 % 24,90 % 17,30 %

3 I LEADER POLITICI

(dati in minuti primi)

RAI 1 RAI 2 RAI 3

R. Prodi 107 R. Prodi 109 V. Veltroni 103

G. Fini 103 R. Bindi 66 M. D'Alema 90

R. Bindi 95 A. Pecoraro Sc. 59 F. Bertinotti 74

S. Berlusconi 85 G. Lombardi 58 G. Fini 69

M. D'Alema 72 S. Berlusconi 54 G. Napolitano 63

U. Bossi 71 F. Bertinotti 47 R. Prodi 61

O. L. Scalfaro 58 M. D'Alema 45 S. Berlusconi 60

F. Bertinotti 55 G. Fini 44 F. Marini 52

L. Turco 46 C. Mastella 37 G. Andreotti 51

G. Andreotti 32 R. Buttiglione 35 R. Bindi 48

 
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